“Tanto dopo il trapezio, arrivano i pagliacci”.
E’ questo che pensa un bambino mentre osserva attentamente che sua madre non cada afferrando quella sbarra che la porta ancora più in alto, come un’altalena alle porte del cielo.
Questo è quello che sussurra Allegra, più volte nel profondo della sua mente, quando tutta la sua realtà si frantuma in mille pezzi e le porta via la sua famiglia.
Omaggio alle attese felicità del nucleo domestico. Verità che rivela le morbose malinconie e i fallimenti del vivere insieme.
Una casa che, in ogni angolo racconta gli esseri che lo hanno attraversato.
Una giovane vita già messa alla prova da un papà insofferente e una madre inconsapevole.
Fa tenerezza leggere un’esistenza raccolta tra quei muri, che ogni giorno cambiano colore, per inseguire pensieri e riflessioni che riportano agli anni fragili, che vogliono ricordare infinite tristezze.
Un fratellino “speciale” davvero. Un’amica che ispira fiducia.
Gli adulti che si confondono, per poi ritornare indietro, per poi ricominciare da capo.
Allegra Lunare ha veramente una famiglia speciale. Che infine si ritrova ad essere come tutte le altre. In evoluzione continua.
La storia sfiora leggera i cuori di chi riesce a vedere tra quelle mura.
E saper ascoltare è un dono. Come l’amore.
Luna
Mese: settembre 2014
Fahrenheit 451
Il fuoco. Elemento epico. Materia essenziale.
Paura o accoglienza? L’eleganza dell’invincibile.
Organismo che si distrugge. E si trasforma. In un attimo.
Come non esserne affascinati. L’ignoto attira.
E il sapere, a volte, fa paura. Per questo bisogna eliminarlo.
Chi vive all’interno di una bolla non può rifiutare gli ordini di chi ha il potere.
E nessuno può ribellarsi. Se non conosce. E non impara.
Ecco che allora l’intero mondo della cultura deve sparire in un attimo.
Al rogo i libri!
In un mondo dove i vigili del fuoco appiccano gli incendi, invece di domarli, si cresce in un clima d’ignoranza e moderazione, dove tutto è schematizzato e scontato.
E quello che fa più male è la mancanza di curiosità.
Sembra che tutto debba veramente andare così. Che il giusto sia vivere senza problemi, senza crearsi domande ed illusioni.
Ma quanto può durare davvero tutto questo?
E se gli uomini invece di domare i propri istinti, gli vanno incontro e iniziano a pensare.. A chiedersi…
Sono rimasta affascinata da questo mondo surreale che mi ha avvicinata, se possibile, ancor di più al mondo della letteratura.
E all’arte del saper trasmettere.
Perché tutto è ricordo. E memoria.
Tramandare le lettere e la storia. Ascoltare e apprendere.
Si inizia dal vissuto e dal passato. E da lì si va avanti.
E a volte si dimentica quanto sia importante CONOSCERE.
Per riuscire a prendere una scelta libera.
E condividere quello che è stato e che sarà.
Questa storia mi ha aperto la mente.
E per un attimo ho pensato: senza libri cosa sarei?
Oblio e tensione.
Poi il vuoto.
Luna
Lettera al padre
Questo libro mi ha davvero straziata dentro.
In maniera completa. Senza remore.
Sono stata male per un pezzo. E mentre lo leggevo il dolore immergeva i miei pensieri rendendomi cupa e cosciente.
“Mio padre è diverso” mi dicevo. Io sono diversa.
Dopo aver capito che i padri sono tutti uguali, in fondo ho maturato l’ idea che i padri sono veramente tutti diversi.
Sono tremendamente perfetti nel loro involucro di autorevolezza e potenza.
Sono fortemente simili nel desiderio di felicità per i loro figli.
Sono vulnerabili e imprecisi. Sono forza ed energia fatta a pezzi per confondere.
La lettera mi ha turbata nel profondo.
Come mi vedeva, mio padre, mentre crescevo? Quanto l’ ho deluso?
Quanto mi avrebbe voluta diversa? Quanto meno testarda?
Niente di certo ho in mano in questo momento della mia esistenza.
Sempre più debole e persa oggi.
Ma papà, quanto ti amo io.
Il mio amore commuove me stessa perché non riesce ad esplorare la tua vita.
Non riesce ad avvolgerla come vorrei. E mi muore dentro.
Anche tu mi hai travolta spesso con i tuoi rimproveri.
Ma le aspettative sono quelle che feriscono di più.
Quando fai fatica a capire la tua strada, e gli altri sono lì che aspettano la tua prossima mossa.
Quando non sai proprio quale attenzione sia rivolta, veramente solo a te stessa.
Quando ad un tratto ti accorgi che sei grande e tuo padre ancora di più.
E se l’amore mi muore dentro, qui dentro lo conservo.
Papà quanto ancora da me ti dovrai aspettare..!
Fiducioso e attonito mi scruti in fondo.
E l’amore lo trovi.
Perchè esso trabocca dal mio cuore.
E pensare di perderti mi devasta dentro.
Mentre piano piano, lentamente, mi addormento.
Luna
Al “cavallo bianco” più veloce del mondo.
Ti sono accanto. Correndo.
Auguri papà.
Stefania