No, non è finita. Non sono sparita per niente.
E’ il tempo che mi ruba il mio tempo.
Il desiderio di farcela e vincere l’impossibile.
Macino libri e libri di storie, di vita, di mondo e abitudini.
Ci provo a farlo diventare il mio lavoro.
E mentre vi guardo trascinarvi dietro l’estate e la sua luce, mi impegno a non oscurare troppo la voglia di leggere oltre le linee del dovuto.
Un scrittura dolce, giusto per fare riposare i miei occhi stanchi.
Favole per adulti, per bambini e cuori attenti.
Il mio augurio è non perdere mai la sottile fantasia che circonda l’esistenza.
Io la coltivo ogni giorno. Assiduamente.
Niente va tolto mentre continuo a creare le immagini che si perdono negli anni.
L’amore è un continuo. Cambia nel tempo, ma non si distrugge.
La tenerezza della semplicità impegna la mente che ha bisogno di pace.
Quanta voglia avevo di condividere con voi questo momento di prova.
Lo faccio come so farlo io. Con i libri e le parole.
Guardo il cielo sperando che accada qualcosa che possa rendere speciale le mie giornate.
Poi mi accorgo che di speciale c’è la propria esistenza.
Anche se faccio qualcosa di difficile e snervante.
Nonostante mi porti al sacrificio, anche se non totalizzante.
Mi accorgo che, a volte, ciò che leggo si mischia a quello che faccio. E che credo.
E le fiabe esistono ancora.
Lette sotto un caldo ombrellone e un sole cocente.
O al buio, in una stanza isolata nel tempo.
Le favole ci sono ancora per noi.
Basta raccoglierle.
Nel pugno, se guardo bene, racchiuse tra le mie dita, le vedo ancora.
Luna