Le sette morti di Evelyn Hardcastle

evelyn
E’ un giallo complicato, come quello dei bei tempi.
Dei tempi della regina Agatha Christie, della maestra del brivido.
Mi sono emozionata più volta perchè la suspance provata ha evocato i tempi addietro.
Che bello immaginarsi chiusa in una stanza, in tondo con altri membri di un gruppo, pronti ad indovinare l’assassino tra i tanti.
La trama non è affatto scontata o banale, è arte pura della reincarnazione e non del travestimento.
Otto vite in otto giorni.
Se vi sembrano troppe non leggetelo affatto perchè ne uscireste folli.
Se invece volete provare il brivido di vivere in corpi che non conoscete allora collegatevi tutti su queste pagine.
Ne uscirete forse confusi, accalorati e stravolti, ma liberi di capire chi è che ha ucciso la vostra Evelyn adorata.
O nn adorata.
Insomma, non è il solito giallo dove governa un disordine apparente, qui tutto è ben calcolato verso la risoluzione dell’enigma.
Qui tutto pare ben organizzato e poi, in fondo, non lo è affatto.
Dipenderà da voi, dall’ordine che date alle cose, alle priorità delle vostre menti.
Io ho adorato il protagonista, anzi, i protagonisti.
Tutti e otto, dieci, mille volti nascosti.
Non perdete tempo, lasciatevi andare.
Nulla è impossibile nelle pagine del vostro romanzo.
Tra le parole da leggere e i risvolti da indovinare vi è un abisso.
Fatevi trascinare dentro.
Non sarete da soli.
Luna

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La controvita

la contrvita
Roth è un autore straordinario.

Apro la pagina di un suo romanzo e subito rammento il perchè del mio amore sfrenato per lui: scrive da Dio.
Lo scrittore che trovo nei suoi libri è quello che più adoro e che c’è sempre, non mi delude mai.
Questa storia non è delle più semplici, ma vale la pena di essere letta.
C’è dentro la storia dell’umanità, un bel pezzo di storia.
Guerre per riconoscersi razza a parte, superiorità raffinate nel tempo, antichi retaggi, pensieri di sempre.
Giudaismo, cristianità.
Essere uomini dovrebbe essere abbastanza, invece non è mai sufficiente.
L’umanità ha bisogno di conferme, di parole di incoraggiamento, di menti moderne.
Invece a parlare è sempre il passato, una cultura che non va avanti, lotte interminabili fatte di paure, soffocamenti continui di uguaglianza.
Popoli oppressi e che opprimono.
Anime sopraffatte che, quando riescono, sopraffanno gli altri.
Storie raccontate dai poeti, versi che si tramandano.
Quando finirà questa guerra dell’assurdo?
Quando si invocherà il vero senso di umanità?
Quando ne sarà apprezzato il significato?
Il pensiero vola sulle pagine diverse di capitoli indipendenti l’uno dall’altro.
Il mio scrittore preferito resta sempre lui.
Che sa stare fuori e dentro le storie che racconta.
Mi piace quando lui diventa la storia.
E quando fa la storia.
Luna