Lizzie

“Sono felice, disse, proprio come aveva detto nel pomeriggio. So chi sono, disse, e continuò a camminare tenendoli a braccetto, ridendo”.

Adoro la Jackson, ma questa storia non mi ha convinta fino in fondo.
Ci troviamo di fronte ad una ragazza di quasi 25 anni che svolge il suo tranquillo lavoro al museo della città.
Sembra vuota, spenta, ma in realtà dentro di lei si annidano ben 4 ingombranti personalità che si alternano vicendevolmente.
Questo è il racconto di un percorso terapeutico, della sofferenza e disperazione nell’affrontare una triste verità, prendendone coscienza.
È la storia di una vita in subbuglio, è la vittoria della resilienza e della piena coscienza.
Ho scoperto che l’autrice soffriva d’insonnia mentre scriveva il romanzo e che quest’ultimo è ispirato al reale caso di Christine Costner Sizemore, una donna sofferente di personalità multiple, alla quale si ispirarono tra gli altri Corbett Thigpen e Hervey Cleckley per il loro libro The Three Faces of Eve.
Insomma, se volete leggere una storia unica ed inimmaginabile venite a conoscere Elisabeth e le sue “sorelle”.
Non ne uscirete senza un qualche turbamento.
Luna

Pubblicità