Canto della pianura

“ I fratelli McPheron le stavano aspettando. Uscirono subito di casa e accolsero le donne nella piccola veranda. Non parlarono, non mossero un dito. Rimasero rigidi e impassibili come figure di gesso ferme nel portico, due statue molto realistiche di santi minori”.

Ho appena finito “Canto della pianura” e sono qui, senza parole.
La vita scorre tra le pagine e io mi ritrovo a pensare a questo canto corale che si svolge a bassa voce, senza disturbare. Sono esistenze semplici alla fine, ma che hanno tanto da dire.
Anime tormentate che sprofondano nella disperazione.
Ragazzini abbandonati, relazioni che si snodano nei miseri bar di paese.
Rapporti falliti, storie di tutti i giorni, echi nel tempo.
Mi sono tanto affezionata ad ognuno di loro, mi hanno conquistata teneramente.
I miei preferiti sono loro, i fratelli McPheron, uomini di altri tempi disposti a tutto pur di proteggere ciò che amano in maniera pura.
E poi c’è Holt, le sue strade, le anime che le percorrono.
Diverse scene vedono come protagonisti gli animali, e sono davvero intense e toccanti.
Perché nella contea di Holt ogni circostanza ti coinvolge e ti segna, ogni movimento fa parte di un disegno ben definito.
Sono grata a Kent Haruf per aver creato questo mondo così commovente e tanto vicino ad ognuno di noi.
Grata di essere tornata ad Holt.
Grata di poter tornare ogni volta e altre volte ancora.
Luna

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Vita segreta delle emozioni

“..ho capito che la felicità non è solo un istante, ma un percorso, quasi un viaggio, che attraversa anche le mie tristezze”.

Ed è stato effettivamente un viaggio, un iter profondo fatto delle più complete emozioni umane. L’autrice ne parla con rispetto, come se anche le emozioni peggiori fossero degne di un certo valore, anche se difficili da accettare. Ne parla con garbo, con autenticità.
È un saggio che parte dalla nostalgia e dal rimpianto, tocca l’ansia e la compassione, passa per l’antipatia, l’ira, l’invidia e la gelosia, giunge alla meraviglia, alla felicità e, infine, alla gratitudine.
Vi dicevo che è un viaggio completo!
Tante pagine mi hanno colpito, ho sottolineato intere frasi, parole e parole fatte di concetti astratti, seppur tangibili e pragmatici.
Le emozioni sono fatte di eventi quotidiani, inutile scacciarle via anche solo per la vergogna. Sono fatte di umanità, e per queste degne di osservazione e cura.
La Gasparri si diletta a fare tuffi nel suo passato, e si esamina come degnamente impone la metacognizione, intenta ad indagare nei suoi giorni vissuti che rispecchiano un po’ quelli di tutti, seppur con dettagli di diversità.
Mi ha tanto commosso, a volte toccata profondamente.
La filosofia, che traduce in esperienza libera, non è mai data per scontata, ma viene scandagliata e sviscerata con lucidità e cura. Ci sono tantissimi elementi che potrebbero essere analizzati.
Lascio a voi la possibilità di scoprirli.
A voi la voglia di guardare in faccia la miseria di certi vissuti e la nobiltà di renderli eterni, e ricchi di comprensione umana.
Luna