Breve trattato sulle coincidenze

“Tu sei stata fortunata a conoscere uno come lo zio, ma io penso che.. insomma, che ci sono degli uomini nati per stare soli”.

È esattamente questo il pensiero del postino di Girifalco, un uomo solitario il cui lavoro lo porta a conoscere quasi tutti gli abitanti della cittadina in cui vive e lo obbliga a consegnare messaggi e lettere, non sempre dai contenuti entusiasmanti.
Il postino ha una passione nascosta, quella di aprire la posta indirizzata agli altri, leggerla, e successivamente ricopiarne il contenuto, incluso calligrafia e stile. Il suo segreto è proprio questo: conoscere i segreti di tutti gli abitanti del paese.
In questo modo riesce a vivere le vite che non sono la sua, ad immaginare volti e sentimenti mai provati, a coprire vuoti della sua esistenza difficili da riconoscere e ammettere.
Il postino è un’anima quieta, “non voleva una donna con cui vivere, una donna da toccare e sentire, ma solo particolari da guardare”.
La sua dote del ricopiare in maniera scrupolosa qualsiasi altra scrittura comincia ad entrargli a fondo nell’anima e lo porta a pensare di avere in mano un potere tale da poter cambiare il destino delle cose.
“Se avesse avuto nella condotta quotidiana la stessa sicurezza che ostentava nella scrittura: come scriveva bene, quanto viveva male!”.
Il postino, forse in ritardo ma neanche troppo, riuscirà a capire il senso di vuoto e insicurezza del suo cuore, comincerà a portare a termine le sue intenzioni, inizierà a vivere.
La penna di Dara è sempre lieve e gentile.
Bel titolo anche questo, mai come “Malinverno “ ma ugualmente godibile.
Luna

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Il fucile da caccia

“Perché quest’ansia insostenibile, a poche ore dalla mia morte?
La punizione naturalmente riservata a una donna che non ha sopportato la sofferenza di amare e ha cercato la felicità di essere amata sta finalmente arrivando”.

Questo romanzo breve è scritto da un autore che ha del sublime.
Ancor più bella della raccolta di racconti “Amore”, questa opera attraversa le anime di tre donne e di un solo uomo per svelare la loro storia comune, così ricca di mistero e così diversa nella propria insostenibilità.
Amare ed essere amati, tutto ruota attorno a questo cerchio infinito dell’inafferrabilità dell’esistenza umana. Così riservata e oscura come l’essenza di ognuno di noi che gravita tra il certo e l’incerto.
È una storia ricca di consapevolezza e per questo troppo vera e sincera. La scrittura è potente e arde di desideri inespressi e di vite fatte per incontrarsi. Bello al limite dell’impossibile.
Il fucile da caccia può essere il simbolo di un’anima sempre inquieta, alla ricerca di qualcosa in grado di saziare la propria fame, anche quando si è sazi di vita e di dolore.
Questo scrittore giapponese è una mia recente scoperta ma non potrei che consigliarlo a tutti.
Sa parlare al cuore in modo autentico e semplice, quasi senza pretese.
Di lui voglio recuperare tutto. Un consiglio spassionato, leggetelo anche voi.
Luna

Benedizione

A mio padre
“In autunno le giornate si fecero fredde, mentre gli alberi perdevano le foglie, e in inverno arrivò il vento dalle montagne, e sugli altopiani della contea di Holt ci furono tempeste notturne e tormente di neve lunghe tre giorni “.


Mi ritrovo di nuovo qui a parlarvi di Haruf, perché il piccolo mondo dì Holt, in realtà, mi appare così grande. Mentre Dad ripensa alla vita trascorsa, ripercorriamo con lui gioie e amarezze della sua esistenza.
Un uomo non è mai completamente buono o cattivo. Tutti noi compiamo, a volte, dei gesti inspiegabili, dettati da una convinzione momentanea, da ragioni apparenti. Eppure, a volte, il giusto e lo sbagliato si confondono, senza eliminarsi, coesistendo.
Holt è ricoperta di malinconia, di pianto e rimpianto. La gente muore, le anime si acquietano.
Uomini vanno via dalla loro famiglie, altri ritornano. Uomini e donne.
Le sere d’agosto sono serene, osservate dalle verande delle case, così vicine tra loro da vedere le ombre dentro.
In questo romanzo prevale un sentimento di compassione. Per tutte le vite in gioco, per le scelte fatte, per l’amore desiderato e per le parole che potevano essere dette.
Personalmente mi sono ritrovata lì ad Holt.
Nelle foglie, negli sguardi comuni, nella sofferenza del dover dire Addio. Venite anche voi ad Holt.
La strada non è facile da trovare, ma, come le cose belle, ti appare all’improvviso.
Basta chiudere gli occhi.
Luna


Otto anni.
Un blog acceso.
Una fiamma che continua a non spegnersi.

Nel cuore di Yamato

yamato
La scrittura giapponese è delicata e lenta nel cuore. 

Parla di uomini e donne fragili e duri come la notte, di vite che si intrecciano e, alla lunga. si ritrovano disperse.
Cinque storie piene di amore e sentimenti nati nel tempo, desideri inespressi nelle pieghe dei lunghi giorni e vita vissuta tra scoperte e sacrifici.
Il Giappone mi torna in mente con i suoi colori devastanti, di una luce immensa.
Il mondo orientale è pieno di simboli, messaggi nascosti nei gesti quotidiani, pura legge delle illusioni, realtà che trafigge.
Mi sono persa tra le varie storie dei protagonisti, mi sono illusa che tutti, prima o poi, avrebbero vinto, ma non è andata così.
Sono rimasta immobile, emozionata dalle parole di quella realtà rivelata a pochi, di un destino fantasma che non accetta sbagli.
Le piante e i fiori di quella terra mi hanno inondata di profumo e immagini nitide, mai assenti.
Mi sono sentita rigogliosa mentre la natura si mostrava ai miei occhi, nuda nella sua immensa perfezione.
E di fronte ad un miracolo del genere chi siamo noi per opporci al tempo e ai cambiamenti.
Possiamo noi combattere il tempo che decide delle vite, e la storia che va verso l’intramontabile?
Siamo solo polvere, e vento leggero.
Nuvole sparse.
Siamo isole e vulcani.
Siamo petali, fragili e asciutti.
Pronti a volare al minimo vento.
Pronti a cadere, nella terra bagnata.
Luna

Le assaggiatrici

hitler
Di Hitler, si potrebbe subito aggiungere.
Sì, è incredibile pensare che ai tempi della seconda guerra mondiale ci fossero persone costrette ad immolarsi per preservare la salute del Fuhrer. Donne.
Venivano scelte tra le tante. Mangiavano per non morire. Per poi morire.
Il veleno poteva essere letale, ma dovevano scovarlo.
Se ne era pieno il cibo del comandante loro dovevano trovarlo. 
Donne come la massa. Donne come spiriti latenti.
Si possono rinnegare le proprie convinzioni in vista di un bene più grande?
E se il bene in questione è quello della Nazione, si possono voltare le spalle al proprio popolo?
“Quest’uomo salverà la Germania”, ma distruggerà le loro anime.
L’amore non conta più nulla, il corpo ormai uno strumento per morire.
Cibarsi per fame, per necessità e trarre il nutrimento da quello che fa più male.
Rosa è una donna che sogna il ritorno del marito, sposa senza sposo, torturata dal dolore della probabile scomparsa del congiunto e costretta a mangiare per non morire.
Il suo “lavoro” è dare linfa al paese, alla sua gente.
Il romanzo è tratto dalla reale storia di un’assaggiatrice di Hitler che prima della sua morte ha reso nota la vicenda che  l’ha coinvolta per vari anni della sua vita.
La carne non piaceva al comandante, provava pena per gli animali uccisi.
Mangiava molta verdura, faceva attenzione a qualsiasi cosa venisse ingerita dal suo corpo.
Un racconto intriso di paura, del terrore di quegli anni di disperazione.
Dove affiora un senso di morte e di vita.
Dove la speranza lascia il posto alla rassegnazione.
E la luce viene spenta dal pianto senza conforto.
Luna

Kafka sulla spiaggia

kafka
E’ una storia a due voci. Un vecchio e un ragazzo.

Lo specchio di una vita che si sta spegnendo verso una realtà che sta appena iniziando.
Il romanzo è lento, ma scorre veloce nella mia mente inondandone i pensieri.
Perchè la vita a volte è solo un profondo ritrovarsi.
Riprendere se stesso dalle macerie delle complicazioni, incontrare una donna che potrebbe essere la propria madre, rifugiarsi nell’azzurro di un quadro per ritrovare il tempo perduto.
Tutto questo in una canzone e in un racconto tramandato nel vento.
I pesci che piovono dal cielo scavalcano la capacità di parlare con i gatti, per poi squarciarli ritrovando la propria pace.
Se è la pace quella che cerchiamo.
Delirio e sogno si confondono come la capacità di amare e perdonare gli altri.
Il viaggio comincia con una fuga e trova il suo rifugio nei libri di una biblioteca abbandonata.
Vuota tra le sue grandi mura, accoglie solo chi veramente riesce ad andare al di là delle parole e dei versi sussurrati.
Una foresta incantata, un passaggio in un mondo sconosciuto, la voglia di far luce tra le tenebre dei ricordi perduti.
Murakami offre tutto questo in uno dei suoi più celebri e discussi romanzi.
I suoi personaggi vanno fuori da ogni possibile schema e si impara ad accoglierli come si usa fare con i doni inaspettati.
Questa è poesia per i miei occhi.
Il cibo per la mia anima sognante.
Ricercatore di un tempo fatato.
Costruttore di racconti inafferrabili e protetti.
Quanta strada ancora per capire dove vanno a finire i pensieri.
E i sogni.
Luna

L’arte di passare all’azione

azione
Sono stata in Giappone in luna di miele.

Il sole di Tokyo ha fatto sudare il mio cuore di profonde emozioni, Kyoto mi ha inebriata dei suoi profumi e odori, Kanazawa, Shirakawa- go e Takayama mi hanno stravolta e definitivamente stesa al suolo.
E’ un posto magico, in tutte le sue sfumature e contorni.
Ho assaporato i prodotti locali, ma ancor di più, ho carpito quello che per loro è il significato della vita, e della morte.
Il popolo giapponese ha una dignità che non ostenta e un’eleganza innata.
L’arte di passare all’azione ce l’hanno nel sangue, gli scorre lungo il corpo esile e scattante puntando direttamente al cuore.
La meditazione per loro non è un fermarsi ma un continuo divenire.
Ciò che a noi parrebbe lentezza in loro è concentrazione, tattica e intuito.
I problemi quotidiani non si superano con l’indifferenza e questo saggio non vuole risolvere tutti i quesiti che assillano la nostra vita.
E’ un gioiello da leggere e su cui riflettere.
Avevo bisogno di consegnare le mie emozioni su qualcosa che presentasse i miei problemi con leggerezza e naturalezza ed è stato davvero così.
Ho valutato ogni singola parola e non sono giunta a nessuna conclusione.
Ognuno di noi gestisce il tempo e gli affanni nella misura meno lacerante e pregnante.
Lottiamo ogni giorno contro le nostre paure quando invece l’unica cosa giusta da fare, credo, sia conviverci.
Niente passa per sempre e, a volte, le cose non si superano in maniera definitiva. 
A volte ritornano. E ritornano male.
Ho voglia di pensare che una soluzione c’è alle cose, ma è personalissima e non universale.
Forse si dovrebbero accettare tutte le nostre insicurezze, accoglierle dentro di noi.
L’ho capito durante questo lungo viaggio fatto di felicità e di profonda emozione.
Perchè niente nella vita è totalmente bello.
E niente totalmente brutto.
Luna

Colpisci il tuo cuore

colpisci
E’ da lì che viene il genio. Colpisci.
Una madre può essere gelosa di una figlia. Non è una domanda.
Gelosa della sua giovinezza, della bellezza nascente, del fututo che si attende.
L’invidia comincia a covare in fondo al suo cuore fino a mettere radici.
Salde e robuste, le fondamenta dell’animo umano si colmano di gelo e rimpianto fino a formare uno strato duro e solido di crudeltà. E quella non guarda in faccia nessuno.
Come spesso accade nella vita vera, i traumi e i dolori ci portano a concentrarci su altri obiettivi, in cui la mente trova conforto e il cuore fiducia.
La ragazza diventerà  medico. Di quelli buoni, a contatto con gli altri.
La vita porterà altre delusioni, opportunismo, indifferenza.
A volte penso che riuscire a capire chi vuole farti del male e usarti come un oggetto da buttare sia un gran dono del quale non tutti siamo forniti.
Troppa gente non riesce a discernere la realtà dal desiderio di ritrovarsi accanto un’anima identica alla propria. Il risveglio dalla delusione fa davvero male.
Avere accanto chi veramente ci merita, chi vuole la nostra felicità che prescinde dalla propria, chi ci incoraggia e sostiene, credo sia una delle fortune più grandi che possa capitare.
Perchè a volte siamo fragili e la parola è un dono.
Perchè non siamo isole, niente è separato.
Perchè se si trova un amico non bisogna lasciarlo andare.
E se è lontano, non lo è nel nostro cuore.
Luna

Non lasciarmi

non2
Mai storia mi è stata così dolce ed intensa.

Magica. Fatale.
Dinamiche poco divertenti nonostante siano raccontate da essserini, poco più che ragazzi.
Amicizie profonde e pronte  a sciogliersi, così tiepidamente forti.
Amori che sbocciano con il vento di primavera.. lente.. lente.
Ci troviamo in un collegio inglese, uno dei tanti.
Molti studenti si danno da fare per conoscere, diventare adulti e riuscire a realizzare delle opere degne di nota. 
Sognano. Come tutti.
Poi in un giorno come tanti tutto cambia e la vita diventa incerta e crudele.
Ospedali, donazioni, vita e morte.
Qual è il vero scopo della nostra esistenza? 
Per cosa siamo stati messi al mondo?
Le guerre e le rivoluzioni contano poco se alla fine abbiamo un ripiego ai nostri mali.
Anche a quelli incurabili.
Eppure l’amore conta. Conta sempre.
Anche tra due corpi che forse non nascondono un’ anima.
Tra due esseri che provano emozioni.
Conta davvero tra due corpi che l’anima la nascondono bene.
O che non la nascondono affatto.
Conta davvero e ha un suo peso.
Il peso del vuoto.
Quando il cuore smette di dare è davvero la fine.
E i ricordi d’un tratto si spezzano, sembra quasi di non aver vissuto.
Poi, all’improvviso, riappaiono nitidi, le ombre, i silenzi.
E la mente reclama i pensieri.
E il cuore il suo folle amore.
Luna

Nel guscio

guscio
“Mi ritrovai immerso in liquidi e parole.
Rimbombava la voce di mamma e lo sguardo innamorato di papà.

Sentivo ogni minimo passo, la partecipazione della donna in ogni gesto e movimento.
Percepivo la sicurezza della mamma quando parlava con un amico, intenti a creare quell’assurda storia.
Avvertivo ancora la paura in lei quando rimaneva sola e pensava ad un inquietante piano da mettere in atto con la partecipazione dello ZIO.
Quindi ho uno zio, fratello del mio papà.
Sento lui e la mamma avvolgersi, a volte, tra le lenzuola calde del letto nuziale.
Sento lui spingere dentro il corpo della mia matrioska qualcosa di caldo e pulsante, mi batte la testa e mi rende nervoso.
Sento la mia Trudy gridare forte, no, non voglio che facciano male alla mia mamma.
Il silenzio conquista attimi di leggera malinconia.
I miei genitori non stanno più insieme, questa è la verità.
Non mi sento triste perchè sono sicuro che troveranno un modo sano di crescermi insieme.
Tuttavia, percepisco ansia e tremori, il babbo non parla mai di me con Trudy.
Vogliono disfarsi del mio corpo dopo il parto? E della mia anima, che ne sarebbe?
Ho paura adesso. Ho il timore di vivere.
Voglio rimanere qui dentro, protetto da queste membrane e sostanze che io chiamo pareti.
Se ci penso bene è meglio restare qui, nel mio guscio forte.
La curiosità dell’esterno, in realtà, mi prende, a volte.
Vorrei tanto vedere il viso della mamma, sentire il calore delle sue braccia e, finalmente, scoprire la verità.
Perchè papà non torna a trovarla?
Perchè lo zio ha paura di rimanere con lei in città?
Cosa succede mamma? Il buio sta calando dentro le nostre viscere.
Il terrore ci confonde.
La speranza fioca, ormai ci abbandona.
Che accade mamma? Perchè tutto è vuoto?
La voglia di scoprirlo mi coglie dentro del tutto impreparato.
Mi preparo ad uscire. Sono felice di vivere da fuori.
Emozionato del domani.
E dopo il freddo e il sudore, finalmente la luce”.
Luna