Di Simenon mi colpisce sempre la semplicità delle sue parole.
La trama è spesso poco articolata: un uomo uccide la moglie e il suo amante segreto.
Basta poco, che ci vuole.
E’ la bellezza della sua scrittura che rende tutto così reale e assurdo nello stesso tempo.
Un uomo comune, un medico rispettato che, in maniera sapiente e premeditata, realizza un omicidio efferato, occultando i due corpi che ha reso freddi cadaveri.
Da quel momento inizia la rivoluzione, intima e personale.
Intrattiene una relazione sessuale con la governante, diviene spavaldo, ambisce a ruoli importanti.
Se sconvolge la reazione del protagonista alle dinamiche quotidiane ancor più colpisce nel profondo l’atteggiamento di quelli che prima stimavano il grande medico.
Cominciano a dubitare.
Nessuna certezza si ha riguardo l’autore del brutale omicidio, ma la collettività ha già trovato il suo assassino.
Quello che ne scaturirà sarà sicuramente una tragedia umana e un fallimento della specie.
Mi entusiasma come la scrittura di Simenon riesca a far credere che sia davvero facile scrivere un romanzo perfetto.
Leggendo i suoi scritti tutto sembra possibile e anche una come me, capace solo di scrivere sulle parole altrui, riesce a pensare per un attimo che , in fondo, scrivere bene è davvero semplice.
Buttare giù un romanzo è solo questione di tempo, vorrei pensare.
E invece no, nella vita non va così.
La sua è pura arte. E’ magia delle parole, visione delle immagini.
Non mi resta che continuare a scrivere, scrivere, in ogni tempo, a modo mio.
Le lettere guariscono dai mali dell’anima.
Le parole sono il giusto rimedio.
Luna
amante
Paura
E’ un breve racconto sul tradimento.
O meglio, su quello che si può provare quando si teme di essere scoperti.
Inutile mentire, il succo è davvero solo questo.
Ma nel mezzo di tutto quanto c’è un’infinità di mare, di parole sussurrate, di eccessi.
Una donna ha paura di essere scoperta, poi di essere seguita, e infine di essere rivelata.
E’ una storia quotidiana in fondo, una storia di sempre.
Della paura che ci lascia bloccati sopra una sedia, in attesa di ricominciare a respirare.
Il terrore di un attimo di verità può rovinare la costruzione di una vita.
Il rimorso, infine il perdono.
Zweig è un maestro nel far accrescere il pathos e la paura della perdita.
Alla fine la paura la sentiamo anche noi.
E’ un attimo, un filo leggero.
Mi è piaciuto di questo racconto il tempo dell’attesa.
Di essere scoperti.
Tra il momento della paura e quello dell’esitazione c’è un lasso di tempo davvero importante.
In maniera intensa la protagonista comincia a ricordare cosa per lei è davvero essenziale. Cominciano a scorrere nella mente i momenti veri della vita.
La nascita dei figli, la dolcezza del marito, la presenza dell’amore.
In un istante ecco apparire il buono di tutta un’esistenza.
Il pensiero di quello che può ancora essere fatto è un faro in mezzo alle acque.
E’ malinconia. Così dolce e tenera.
E’ un racconto che ricorda i tempi andati.
Contiene il sapore amaro dei bei ricordi.
Ricorda l’odore dolce della memoria.
Luna
La macchia umana
Roth è un gigante della letteratura.
E lo sono anche i suoi personaggi.
Non mi nascondo nel dire che è il mio primo Roth e l’ho trovato stupendo.
Stupenda la similitudine tra gli orologi fermi e la morte del genitore, del padre.
Il protagonista, Coleman, ne affronta di ostacoli durante tutta la sua vita, dovrebbe farmi rabbia per come l’ha vissuta e invece mi appare un leone in gabbia.
Nasconde un grande segreto, di quelli che impediscono di condurre un’esistenza felice, di quelli che ti fanno morire dentro.
Eppure lui non muore, afferra la sua vita come un affamato afferra un tozzo di pane e la morde più che può, come può.
Tutti i personaggi di Roth hanno un vuoto dentro, tutti nascondono qualcosa.
In molti appare evidente, in altri è ben celata.
Li adoro tutti.
Il superstite di guerra è quello che più ti entra dentro, e ti fa male.
Vorresti invocare giustizia e farlo ammazzare, ma gridi pietà e lo perdoni.
Le parole di Roth sono acqua gelida e fuoco aperto.
Sono furia incontrollata e vita imperfetta.
Sono anime disperate, amore non protetto, pugni che fanno male.
Lo adoro, lo amo perdutamente.
Regalatevi momenti felici, leggete Roth.
Luna
L’Avversario
Non credevo di trovarmi di fronte ad una storia vera.
Pensavo fosse un racconto romanzato, liberamente tratto, surrealistico.
E invece mi sono ritrovata tra le mani la storia di una vita, di un omicida, di una duplice identità.
Vita di confusione, di tristezza.
Romand non fa altro che mentire, per tutta la vita, in ogni singolo istante.
La sua personalità è terribilmente inquieta, avvolta da una perturbante illusione di caduta, di una fine che non arriva mai.
Carrere lo incontrerà più volte e proverà a raccontare quello che è successo in un giorno qualunque, in una cittadinqa tranquilla, in una famiglia tra tante.
Un giovane promesso medico, uno studioso farmaceutico, un ricercatore affermato.
Lui, l’Avversario.
Un uomo dalle mille risorse, capace di affermare la propria notorietà conosciuta da sempre, da tutti.
Un animo gentile sempre disposto ad aiutare i propri cari nella realizzazione di una stabilità economica derivante da comodi investimenti.
Un padre amorevole. Un marito saggio e premuroso.
Modesto, gentile.
Lui, il Diavolo.
Parole ricoperte di menzogna, falsità, inganni.
Un intreccio mentale che corrode l’animo più puro.
Storia di una tristezza accarezzata dagli anni più teneri.
Verranno raccolte le sue parole di pentimento e amarezza solo dopo la sua carcerazione, nel tempo in cui ogni riflessione interna viene accolta dal silenzio di una stanza e dalle gentili mani di assidui volontari.
C’è tanto da dire, mill pensieri e gesti su cui riflettere.
Eppure io ne sono rimasta senza, di parole.
Estasiata da una scrittura delicata e attenta.
Colpita da parole crude di una storia forte.
Nebbia vagante nel tempo, profonda oscurità.
Mi chiedo dove si possa arrivare per non deludere gli altri.
Cosa ci spinge a mentire su noi stessi pur di non apparire fallibili.
Mi chiedo se si possa arrivare fino all’eliminazione totale delle prove.
E se queste sono i cuori, vuol dire la fine.
Luna
Lacci
Chi di noi non si è mai sentito oppresso da un legame divenuto, ormai, troppo ingombrante?
Chi non ha sofferto per un tradimento?
Chi non ha mai tradito?
La storia di questa coppia è la storia della sua famiglia, quella costruita con tanti sacrifici e poi, letteralmente, mandata all’aria.
Starnone racconta di legami che nascono sotto il segno dell’indissolubilità per poi perdersi nel tempo.
Lacci per le nostre scarpe e per i nostri cuori.
Le nostre famiglie possono essere il focolaio delle nostre paure ed insicurezze.
Ricettacolo di vizi e tradimenti, vortice snervante di delusioni e fallimenti.
I legami possono rappresentare la nostra fortuna e la nostra delusione.
E i passi dei nostri genitori possono segnare la strada che decidiamo di percorrere o di non percorrere.
La scrittura è attenta e lavorata. E’ capace di dire tanto.
Vedremo il dissolversi di un matrimonio da diversi punti di vista.
Con gli occhi della donna che è stata abbandonata dal marito, arrabbiata e delusa.
Con le parole di un marito che chiede di più dalla vita, che vuole essere finalmente innamorato, almeno una volta.
Con i gesti e il dolore dei figli, persi nel mondo, tra le braccia di sconosciuti.
E’ la storia delle nostre famiglie, delle famiglie dei vicini, delle famiglie dei nostri genitori.
Da leggere per conoscere ancora una volta il suono del dolore.
Silenzio che fa male.
Dentro la pelle, sotto la lingua
Luna
Betty
Simenon è l’esempio chiaro ed evidente di come non sia necessario un intricato giro di parole per raccontare la storia di una vita ed un complicato animo umano.
Le parole, scelte bene, assumono un ruolo determinante nella narrazione eludendo inutili arricchimenti letterari ed estenuanti argomentazioni che distraggono il lettore poco attento e frettoloso.
Con questo meraviglioso autore tutto ciò non può accadere.
Le parole nei suoi scritti non si trovano lì a caso, ciascuna di esse è scelta con cura ed attenzione. Quella, proprio quella.
Ed ecco che si snocciola una storia che non ha dell’incredibile, potrebbe essere la vita di chiunque.
Spesso è un borghese, una donna sposata, una come tante.
Ogni vita ed animo umano può celare in sé situazioni enigmatiche ed imprevedibili.
Una donna al bar che ha fretta di bere ci porta a pensare che abbia voglia di dimenticare il suo passato.
O il presente.
Betty è quella donna, sposata con un uomo facoltoso, sempre alla ricerca della felicità.
In fondo lei è come tutti noi, ha solo voglia di essere ascoltata. Capita.
Ed è il lettore che si troverà pronto a farlo, inconsapevolmente.
Saremo lì con lei seduti al bancone.
Prenderemo un drink e la guarderemo incuriositi.
Lei ci guarderà con quel suo viso sconfortato e si chiederà cosa c’è che non va nel suo abbigliamento e del perché la stiamo fissando.
Ci avvicineremo lentamente per non farle paura.
Guarderemo il suo bicchiere e poi alzeremo gli occhi che incroceranno i suoi.
E lei in quel momento, in quel preciso momento, inizierà a parlare.
Confiderà in noi, si affiderà al nostro tempo.
Ed ecco che la magia è fatta.
Iniziate a sfogliare.
Pagina dopo pagina.
Lentamente, voracemente.
E ditemi se davvero non ritrovate la poesia della normalità nelle storie comuni di vite ordinarie.
E uomini comuni attori dei nostri giorni.
Protagonisti nelle nostre vite.
Luna
Il peso dei segreti
Le famiglie hanno dell’incredibile, dello splendido e dell’intenso.
Hanno segreti e confessioni mai svelate.
Hanno rancore, amore, tristezza e malinconia.
Vivono la vita addosso condividendola con gli altri.
La scrittura del sol levante cattura ogni singolo attimo di passione.
Le parole scorrono leggere e le paure inconfessabili appaiono piume leggere vibranti nell’aria.
Le storie famigliari sono ricche di intrecci animati e coinvolgenti.
Come se la vita di ogni giorno non bastasse…
Gli animi si scaldano quando si scopre che l’amore della giovinezza è un fuoco assurdo da allontanare seduta stante.
Tutto si schiarisce mentre l’amante di una una vita passata diventa presente, assente e presente ancora una volta.
Il bene non vince contro il male.
Il male ha le sembianze della guerra che non perdona.
La fiamma sconvolgente della bramosia si mescola alle fiamme ardenti di una bomba.
Morte e vita.
Rinascita e paura.
Le anime chiedono la pace, la coscienza solo il perdono.
Mi sento rapita da tale narrazione. Stupita, entusiasta.
Un’esperienza tutta da vivere, un viaggio da scoprire.
Nessuno si salva da solo a questo mondo.
Ma da soli tanto si può capire.
E la voce che viene da dentro a volte può gridare più delle voci urlanti dall’esterno.
Perchè se la pace può davvero arrivare dopo una guerra, la battaglia che intimamente viviamo da sempre può trovare ristoro soltanto nell’intimo, nel privato.
Né vincitori né vinti.
Nient’altro che combattenti.
Ognuno con la propria bandiera.
Tutti sotto la stessa stella.
E l’eterna voglia di vivere ancora.
Luna
L’abito di piume
E’ come volare leggeri.
Una nuvola di piume in mezzo alle stelle.
Ali spiegate al vento al centro dell’eternità.
Amori interrotti bruscamente. Cuori spezzati.
Desideri annientati.
Speranze disattese. Futuro incerto.
Ritorno al paese. Alle origini.
Quando si è devastati nell’anima l’unica cura possibile è la casa.
Ridisegnare i contorni della passata esistenza, vissuta, e ricollocarvi la propria vita.
Sudore freddo, acerbo. Colori caldi.
Vecchi legami ritrovati nel tempo. Cibi gustati con uomini gentili e complicati.
Incidenti. Morte. Rinascita.
Pensieri attenti, allertati dal mistero.
Ricordi che riaffiorano lentamente agganciati al filo dell’eternità.
Il racconto è abbastanza semplice, mai banale.
Un cuore infranto ha sempre bisogno di ricominciare.
L’amore completa l’esistenza che si sente assente al mondo.
Un paese è dove si ritorna per riprendersi la lasciata serenità.
Il passato rimane ancorato alla memoria e viene ritrovato, immancabilmente, tra quei paesaggi dispersi nella memoria.
I volti amici si accendono di gioia. la malinconia rientra al proprio posto.
Tutto torna pulito come prima.
Mentre si ha voglia di ricominciare insieme.
E da soli.
Luna
L’amante giapponese
Così sottile e delicato. Indimenticabile come l’amore.
E certi sentimenti si protraggono nel tempo senza sfiorire mai.
Innocenti all’inizio. Testardi fino alla fine.
Un giardino di colori nel quale immergersi profondamente.
Un cumulo di emozioni dalle quali farsi avvolgere voracemente.
Una donna forte, ma non troppo.
Una vita che sa privare e regalare.
Un incontro aspettato da tempo. Un cuore mai spento.
Isabel Allende sa incantare.
La sua scrittura è unica. I personaggi intensi e veri.
Sacrifici e sofferenze si intrecciano alle nobili virtù e ai vizi di sempre.
La sopravvivenza porta a riflettere e a cercare l’oggetto dei nostri desideri.
Il viaggio può essere lungo e difficile. Inevitabile.
La grandezza dei legami è indefinita. Emozioni incontrollate.
Quasi mi aspettavo la fine che si aspetta.
Aleggiava tra le pagine pronta ad arrivare.
La dolcezza di un attimo. La lunghezza di una vita.
E abbracci che si ripetono. E parole che stordiscono.
La vibrazione dell’esistenza.
Luna
Quella sera dorata
Mai romanzo mi è sembrato così dolce ed intenso.
Insieme a dialoghi incalzanti e scenari romantici, si crea irrimediabilmente una storia intricata e, a tratti, molto dolorosa.
Tante anime ruotano attorno a qualcuno che ormai non c’è più.
Un ricordo.
La natura offre diverse vie di fuga alla sofferenza e allo sconforto, ma alla fine solo l’amore riesce a colmare il vuoto creato dalla morte.
Parole al vento mentre una cena accompagna le giovani vite.
Baci spezzati dall’angoscia di poter ferire qualcuno.
E una moglie raccoglie ancora quello che il passato ha lasciato da vivere.
L’arrivo di uno scrittore può cambiare tutto. Succede l’irreparabile. L’amore.
Tuttavia non è facile riconoscerlo dopo anni di solitudine.
E accoglierlo dopo tanto tempo può far male davvero.
Ci vuole molto coraggio per cambiare una vita.
Un futuro brillante, anni di studi per capire, alla fine, che quello che si vuole è lontano da quello che si ha.
E scappare ricominciando è l’unica via per la salvezza.
Sono riuscita a vedere i protagonisti di questa storia.
A creare i loro visi. A sentire le voci.
Credo che sia questo il miracolo della lettura. Riuscire a entrare dentro quelle pagine.
Chi riesce a creare tutto questo non può che essere un genio.
Oppure un abile scrittore.
Luna