Immaginate di non vedere più nulla, di colpo.
La vita si sbiadisce, scompare in un lampo e voi vi ritrovate da soli come in un deserto.
In preda all’ansia vi trascinate disperati tra un vicolo e un altro alla ricerca della verità.
Tornate a casa e non sapete se quella è casa vostra.
Toccate i vostri abiti e vi riscoprite bagnati e stanchi.
Camminate in mezzo al nulla, dove il poco è già troppo.
Cercate aiuto e trovate miseria.
Vi affidate ai vostri sensi e sentite solamente odori sgradevoli e il marcio che sa di umanità.
Ecco, io ho chiuso gli occhi e quello che ho visto è stato questo.
Lacune di morte, fiati sospesi nel tempo. Ore che volano.
Mani alla ricerca di mani. Carezze che si perdono nell’anonimato.
Violenza, tanta brutalità.
Poter cambiare le cose è impossibile, anche se sei il solo a vedere in un mondo di ciechi.
Si potesse ridurre di un attimo la sofferenza di una vita… si potesse acchiapare il tempo.
Ma niente di questo è realizzabile, le giornate si avvicendano e proseguono negli anni.
Poi d’un tratto la luce; riacquista l’anima e il vuoto, trasformandolo in universo.
Ci vedo. Ci vedo di nuovo.
Ma come dimenticare le brutture dell’uomo.
Come riscoprire la serenità ceduta al dolore.
Non adesso, non ora che abbiamo visto veramente.
Come tornare alla vita dopo aver guardato con i veri occhi?
Dopo aver visto di cosa l’uomo è veramente capace, come si può ritornare alla ordinaria vita?
Come cancellare tutto?
Come continuare a vivere dopo aver conosciuto la morte nel cuore?
Come vivere nel silenzio dopo aver urlato di grida strazianti…
Luna
bagno
Le quattro casalinghe di Tokio
Un thriller giapponese non lo avevo davvero mai letto.
E devo dire che mi ha colpito alla grande.
Ipnotico. Un affresco perfetto della società. Di tutte le società odierne.
Uno spaccato dei nostri giorni, di quelli tristi, votati al pianto e alla corruzione.
La disperazione dell’oggi, l’esigenza di andare avanti.
Incredibile il modo di raccontare tutto questo con assoluta semplicità e leggerezza.
Quasi con ironia, divertendo il lettore.
Spaccare i corpi a metà e poi ancora e ancora.
Può diventare veramente un mestiere?
Fin dove può arrivare un uomo per guadagnare il denaro utile per pagare le bollette?
Quali limiti è disposto a superare? E una donna? E quattro donne?
Le personalità delle protagoniste sono diverse e variopinte, a tratti grottesche.
Quante debolezze, quanta poca forza nella mancanza di opposizione.
L’uomo si vende per poco, la paura non è in grado nemmeno di fermare lo scempio più folle.
E a vincere è sempre lei: la voglia di farcela, nonostante tutto.
La faranno franca per poi accorgersi di aver perso qualcosa.
Se stesse e la voglia di rivalsa.
Tremende le sensazioni che rimangono nel cuore, fino all’ultima pagina.
Violenza di emozioni, tempeste di immagini.
Eppure, magicamente, si riescono a comprendere fino in fondo le esigenze di ognuna di loro. E i brividi aiutano a ricordare.
Ed ecco che nella tremenda e fredda Tokio ci apprestiamo a vivere l’avventura più incredibile.
Mettetevi comodi.
Che tutto abbia inizio.
Luna
Elogio della matrigna
Elogio a Vargas Llosa.
Splendido scrittore. Illustre premio nobel.
Autore mirabile di opere che lasciano il segno e la voglia di scrivere un libro tutto tuo.
Onesta ispirazione di letteratura completa e unica nel suo genere.
Genio fantastico di vita e racconti.
Fantasia profonda e solenne.
Una famiglia come tante. Una matrigna sensuale e provocante.
Un fanciullo alla ricerca del piacere. E della vendetta.
All’inizio della storia i personaggi ruotano tra loro come in un vortice imperioso e infernale.
L’apparenza inganna quella vita semplice e goduriosa.
Il tumulto attende dietro l’angolo in attesa della verità.
Un angelo dai capelli biondi si insinua tra le lenzuola coniugali con uno scopo evidente e chiaro.
Amare la propria matrigna. Come dovrebbero fare tutti i bravi bambini del mondo.
Amarla con tutto il cuore e con tutta l’anima.
Affidarsi a lei come ad una madre.
Come a quella presenza materna che ci sta accanto e ci guida verso la maturità.
Che non vorremmo mai lasciare.
Dall’amore non può che aversi bene e felicità.
Gioia, fortuna.
E una marea di equivoci e confusioni.
Ed infine ecco l’agognata meta.
La famiglia si ricompone e tutto ritorna a come era prima.
Prima di tutto.
Prima di Lei.
Luna