La Némirovsky colpisce dentro e fa male.
Parla di un uomo e di tutti i possibili uomini.
Narra di suo padre e degli ebrei affamati e avidi.
Parla di una famiglia che non esiste, della solitudine delle unioni, del senso inutile di una vita vuota d’amore.
Golder è un uomo d’affari, sempre pronto a far soldi.
Ma questo non lo salverà, non lo aiuterà a ritrovare la strada di casa.
Sarà solo per tutti gli anni del suo vivere, nonostante sia padre e marito.
Ma di legami tenuti saldi solo con i soldi, l’uomo non saprà presto che farsene.
Se arrivano richieste di denaro invece che frasi d’amore, i rapporti presto si recideranno, diventeranno sterili e asciutti, come una pianta secca pronta a morire.
Rendersi conto di tutto questo è doloroso, ad ogni età della vita.
La famiglia a volte è tutto quello che abbiamo, quando c’è la fiducia di potercela fare insieme la vita diventa una cosa a due, e poi a tre o a quattro.
Ogni componente diventa un pezzetto di noi, si diventa unità inscindibile di singole persone fatte per stare insieme.
Questo è l’amore. Roccia che non si corrode.
Quando l’amore è solo vanità e bisogno non è degno di chiamarsi tale, è inquinato, è sporco di male, è sangue fresco.
Non è amore, è solo quello che può essere: interesse.
Difficile per un uomo accettarlo, quando è stato lui stesso a provocare questa profonda falla.
Golder mi ha fatto rabbia e tenerezza insieme.
Emozioni che sconfinano nella pietà e nella voglia di cambiare le cose.
Eppure la vita seguirà il corso degli eventi.
Quegli eventi della fine di una vita.
Luna
denaro
Le quattro casalinghe di Tokio
Un thriller giapponese non lo avevo davvero mai letto.
E devo dire che mi ha colpito alla grande.
Ipnotico. Un affresco perfetto della società. Di tutte le società odierne.
Uno spaccato dei nostri giorni, di quelli tristi, votati al pianto e alla corruzione.
La disperazione dell’oggi, l’esigenza di andare avanti.
Incredibile il modo di raccontare tutto questo con assoluta semplicità e leggerezza.
Quasi con ironia, divertendo il lettore.
Spaccare i corpi a metà e poi ancora e ancora.
Può diventare veramente un mestiere?
Fin dove può arrivare un uomo per guadagnare il denaro utile per pagare le bollette?
Quali limiti è disposto a superare? E una donna? E quattro donne?
Le personalità delle protagoniste sono diverse e variopinte, a tratti grottesche.
Quante debolezze, quanta poca forza nella mancanza di opposizione.
L’uomo si vende per poco, la paura non è in grado nemmeno di fermare lo scempio più folle.
E a vincere è sempre lei: la voglia di farcela, nonostante tutto.
La faranno franca per poi accorgersi di aver perso qualcosa.
Se stesse e la voglia di rivalsa.
Tremende le sensazioni che rimangono nel cuore, fino all’ultima pagina.
Violenza di emozioni, tempeste di immagini.
Eppure, magicamente, si riescono a comprendere fino in fondo le esigenze di ognuna di loro. E i brividi aiutano a ricordare.
Ed ecco che nella tremenda e fredda Tokio ci apprestiamo a vivere l’avventura più incredibile.
Mettetevi comodi.
Che tutto abbia inizio.
Luna
De profundis
L’amore può giocare brutti scherzi. A volte.
Così come può essere una benedizione può, tuttavia, decretare la fine dei giorni felici suscitando una inevitabile inquietudine.
Ma in realtà, quando si ama non si può far altro, amare.
Si ama quel minimo gesto, si contempla quell’attimo, si desidera quella parola.
Se tutto questo non arriva si può fare altro: aspettare.
Non c’è una logica nell’abbandono, non una regola.
Chi ama ama a modo proprio, ama chi vuole.
Uomo o donna. E’ amore e basta.
Poco importa se si vieni illusi. La sofferenza fa parte del gioco ed irrimediabilmente si ritorna ad amare.
Amare comporta dei sacrifici, significa perdonare.
Lettere da un carcere, ecco a cosa può portare l’amore.
Sadismo, pura follia?
Può darsi, niente può esimerci dall’amore.
L’amore è tenebra e tradimento, pura incoscienza.
Amare significa proteggere e prendersi cura dell’altro nonostante i suoi rifiuti.
Amare significa processare sé stessi ogni giorno, domandarsi mille volte se tutto questo è abbastanza.
L’amore è perdere ogni giorno la ragione per trovarla insieme in un istante.
Amare è coscienza e follia.
E’ immensamente scomodo.
Nessuno scritto potrà mai descrivere minuziosamente la pratica amorosa.
Il significato dell’amore non è possibile spiegarlo nè apprenderlo.
Amare è tutto e solo questo: amare.
E’ la vita che scorre, è la scommessa che vogliamo vincere.
E’ proiezione e confine.
Amare è la misura di tutto. E del niente.
Luna
Canto di Natale
Un camino scoppiettante. La luce del fuoco che ti inonda gli occhi.
Un calore che pervade l’anima.
Un libro. I nipotini.
Questo è il Natale per me. Questa è la storia che leggerei.
Ad alta voce, senza far rumore…
La vita è davvero breve per viverla da soli, ma non tutti riescono a condividerla.
A volte non si riesce veramente a capire come un giorno, passato da soli, è un giorno perso. Sprecato.
Ciò non vuol davvero dire, che bisogna stare sempre in compagnia.
Sarebbe veramente difficile e faticoso.
Ma disporre l’animo verso gli altri è qualcosa che non si apprende a scuola.
Si trova dentro di noi.
Un’esistenza spesa ad accumulare denaro, proprietà, ricchezze.
Mica male davvero. Viaggi, cene stupende, una casa con mille comodità e scarpe da urlo.
E se invece quello ricco è pure taccagno?
Se per lui è faticoso l’approccio con gli altri esseri umani?
Se non vede niente di buono nelle opere altrui?
Se è Natale… e lui è solo.. in una sera qualunque..
Non si può non immaginare questa scena. E da qui inizia la magia.
L’incanto del Natale travolge chi apre il proprio cuore.
La musica invita al suono e alle cose belle.
La speranza si fa strada tra mille lacrime e paure.
Le voci portano risate e gioia di vivere.
Che sia un Natale sereno e “che Dio benedica tutti quanti”.
Luna
P.s. Questo articolo e tanti altri ancora, li potete trovare sulla rivista online dedicata al Natale e a tutti voi!
http://issuu.com/scriveregiocando/docs/scriveregiocando2013