Se vi piacciono i romanzi ricchi di dialoghi e battute, questo allora fa proprio al caso vostro.
Cameron è una sorpresa per me. L’ho scoperto da poco.
Ho apprezzato il suo stile semplice e, a tratti, quasi rude.
Crudele forse.
La storia si svolge tutta in un weekend. Uno fra tanti.
Di commemorazione e dolore.
Di intensa memoria.
Una storia d’amore fra mille. Tra uomini.
Una cruda relazione che si sgretola nella morte. Una rinascita.
Noi spettatori osserviamo ignari l’evolversi della memoria.
E un dolore che non strazia. Ma logora dentro.
Alcuni pensano che valga la regola del “chiodo scaccia chiodo” per riuscire ad andare avanti, illesi da una mancanza sopravvenuta.
Altri ci muoiono davvero dentro quel vuoto.
Una regola non esiste. Non una per tutti.
Lentamente ci si accorge che bisogna andare avanti. Che la vita non ti aspetta.
L’amore ritorna a sbocciare come un fiore che, a volte, inevitabilmente appassisce.
Un giorno, spesso, non significa niente. Un’ora, invece, può dare tanto.
Le pagine si susseguono verso una fine che non esiste.
Non è concepita nella storia.
La speranza invece può ritornare furente.
E le immagini del domani ancora copiose. E calde.
Luna
fiume
Smith & Wesson
Due personaggi in cerca d’autore. Anzi tre.
Partiamo da questo presupposto: io adoro Baricco. Tremendamente.
Ogni cosa che scrive te la fa amare. Anche se a volte è difficile trovarci un senso. Ma lo si trova sempre.
In questa sua nuova opera racconta di una storia davvero strana e unica: lanciarsi dalle cascate del Niagara e non morire. E’ davvero possibile?
Il finale è facilmente intuibile, ma il significato per niente.
A volte nella vita si sente il bisogno di vivere davvero.
Non soltanto di esserci in quanto tale, ma di esserci perchè siamo davvero importanti.
E per Rachel questo significa fare qualcosa che gli altri ricorderanno per sempre.
Il guaio non è morire o restare vivi.
La cosa davvero importante è cercare un motivo per non farlo.
E quello è davvero difficile da trovare.
L’amore. Il successo. I sogni.
Niente di essenziale per la vita. Ma il sensazionale è quello che si vuole. Ed infine eccolo.
Arriverà, ve lo assicuro.
Perchè siamo veramente pazzi a volte e facciamo cose insensate per farci notare dagli altri e sentire veramente d’esistere.
Il folle non è davvero tale se non trova qualcuno a cui aggrapparsi.
Ed ecco Il Pescatore e L’Inventore.
Quelli che non trovano un motivo valido per fermare tutto questo.
Mentre dopo, riusciranno solo a ricordare e tramandare una storia fantastica e irreale.
Morire suicida in preda alle cascate non fa ormai più notizia.
Vivere nonostante il vuoto, si.
Perchè si ha davvero coraggio nel trovare un motivo buono per vivere.
E il salto nel vuoto, prima o poi, arriva per tutti.
Luna