E’ un breve racconto sul tradimento.
O meglio, su quello che si può provare quando si teme di essere scoperti.
Inutile mentire, il succo è davvero solo questo.
Ma nel mezzo di tutto quanto c’è un’infinità di mare, di parole sussurrate, di eccessi.
Una donna ha paura di essere scoperta, poi di essere seguita, e infine di essere rivelata.
E’ una storia quotidiana in fondo, una storia di sempre.
Della paura che ci lascia bloccati sopra una sedia, in attesa di ricominciare a respirare.
Il terrore di un attimo di verità può rovinare la costruzione di una vita.
Il rimorso, infine il perdono.
Zweig è un maestro nel far accrescere il pathos e la paura della perdita.
Alla fine la paura la sentiamo anche noi.
E’ un attimo, un filo leggero.
Mi è piaciuto di questo racconto il tempo dell’attesa.
Di essere scoperti.
Tra il momento della paura e quello dell’esitazione c’è un lasso di tempo davvero importante.
In maniera intensa la protagonista comincia a ricordare cosa per lei è davvero essenziale. Cominciano a scorrere nella mente i momenti veri della vita.
La nascita dei figli, la dolcezza del marito, la presenza dell’amore.
In un istante ecco apparire il buono di tutta un’esistenza.
Il pensiero di quello che può ancora essere fatto è un faro in mezzo alle acque.
E’ malinconia. Così dolce e tenera.
E’ un racconto che ricorda i tempi andati.
Contiene il sapore amaro dei bei ricordi.
Ricorda l’odore dolce della memoria.
Luna
marito
Lacci
Chi di noi non si è mai sentito oppresso da un legame divenuto, ormai, troppo ingombrante?
Chi non ha sofferto per un tradimento?
Chi non ha mai tradito?
La storia di questa coppia è la storia della sua famiglia, quella costruita con tanti sacrifici e poi, letteralmente, mandata all’aria.
Starnone racconta di legami che nascono sotto il segno dell’indissolubilità per poi perdersi nel tempo.
Lacci per le nostre scarpe e per i nostri cuori.
Le nostre famiglie possono essere il focolaio delle nostre paure ed insicurezze.
Ricettacolo di vizi e tradimenti, vortice snervante di delusioni e fallimenti.
I legami possono rappresentare la nostra fortuna e la nostra delusione.
E i passi dei nostri genitori possono segnare la strada che decidiamo di percorrere o di non percorrere.
La scrittura è attenta e lavorata. E’ capace di dire tanto.
Vedremo il dissolversi di un matrimonio da diversi punti di vista.
Con gli occhi della donna che è stata abbandonata dal marito, arrabbiata e delusa.
Con le parole di un marito che chiede di più dalla vita, che vuole essere finalmente innamorato, almeno una volta.
Con i gesti e il dolore dei figli, persi nel mondo, tra le braccia di sconosciuti.
E’ la storia delle nostre famiglie, delle famiglie dei vicini, delle famiglie dei nostri genitori.
Da leggere per conoscere ancora una volta il suono del dolore.
Silenzio che fa male.
Dentro la pelle, sotto la lingua
Luna
Ninfee nere
Di gialli non ne leggevo da tempo e Bussi è stato l’amo per ricominciare a prenderli tra le mani.
Ha ispirato la mia voglia di scoprire, pagina dopo pagina.
Sicuramente non è un giallo come se ne leggono tanti, è principalmente la storia di Monet e della sua pittura.
La colorata Giverny è la località che accompagnerà il viaggio dei lettori.
Il parco, le ninfee faranno da sfondo.
Dolci gli Impressionisti e le loro pennellate.
Le protagoniste sono doppie, triple.
Anime diverse, esperienze affini e graffianti.
Percorsi fatti di passi confusi e incerti.
Racconti che si intreccano e confluiscono nell’omicidio e nel sangue.
Dettagli importanti, immagini difficili da dimenticare.
L’atmosfera è quella di un perfetto noir, ma la storia sa di favola gotica.
La pittura trascina verso un finale da favola, letteralmente.
Adoro questo modo di raccontare deluso e rassegnato.
Amo le parole strozzate che celano aspettative dolorose.
Mi piace tutto questo perchè è irreale, apparenza allo stato puro.
Parteggerò prima per la salvezza della bambina, poi difenderò la vecchia, e infine odierò la maestra.
E tutto coinciderà, i contorni si dissolveranno.
Difficile parlare profondamente di un giallo senza il terrore di svelare troppo.
A me è venuta voglia di prendere il mio libro su Monet e studiarne ogni singolo tratto.
E a voi?
Luna
Amori senza amore
Ci si può innamorare spinti dalla noia e dalle ripetute delusioni?
Può, un senso di riscatto, portare un uomo a prendere moglie?
Si può dire di amare senza amare davvero?
Il grande Maestro Pirandello ha una chiave per tutto. Anche per le delusioni.
Si aspira ad essere felici, a non vagare nel buio, e invece poi ci si perde di nuovo.
I legami tra gli esseri umani non sono cosa facile, si prova sempre ad andare avanti nonostante il senso pieno della difficoltà e del dubbio.
Pirandello è uno scrittore in grado di sprofondare dentro i sentimenti umani, quelli più scomodi e nascosti.
Attraverso le sue parole ci si guarda in faccia, davanti ad uno specchio.
Si riesce a vedere ciò che di noi sa di viscido, di illusorio.
La viltà non viene necessariamente accettata, ma compresa nella nostra quotidianità, come qualcosa che fa parte degli uomini.
Ho letto tanto di lui quando ero piccola, adesso non ne rammento molto.
Leggere Pirandello era d’obbligo nelle scuole ed io, come tutti, lo facevo malvolentieri.
Solo adesso ne riconosco la potenza.
Adesso che posso scegliere di leggerlo per conoscerlo e riconoscerlo.
L’orgoglio della mia terra, e non è il solo.
Autore di grandi racconti, di legami forti e fragili, storie di vita vissuta.
“L’amica delle mogli” mi ha particolarmente colpita, forse perchè all’inizio non sapevo dove volesse arrivare.
Poi ho capito, e sorriso, per la verità.
Della donna che non si compromette, non si mette in gioco per rimanere immacolata agli occhi dell’uomo.
Di quella donna che aiuta le altre ad affidarsi all’uomo, quando, lei per prima, decide di non farlo.
Di quella donna voluta da tutti e da tutti vista come perfetta.
E poi la verità: una donna perfetta è quella che non si conosce, che non si prende.
L’anima voluta e desiderata appare misteriosa e conturbante se non la si è mai posseduta.
E allora ecco i rimpianti degli uomini, le lodi dei mariti, e la grandezza di Pirandello.
Un Maestro che il tempo non ha fatto perdere al mondo, ma che il tempo ci restituisce ogni giorno.
Luna
Betty
Simenon è l’esempio chiaro ed evidente di come non sia necessario un intricato giro di parole per raccontare la storia di una vita ed un complicato animo umano.
Le parole, scelte bene, assumono un ruolo determinante nella narrazione eludendo inutili arricchimenti letterari ed estenuanti argomentazioni che distraggono il lettore poco attento e frettoloso.
Con questo meraviglioso autore tutto ciò non può accadere.
Le parole nei suoi scritti non si trovano lì a caso, ciascuna di esse è scelta con cura ed attenzione. Quella, proprio quella.
Ed ecco che si snocciola una storia che non ha dell’incredibile, potrebbe essere la vita di chiunque.
Spesso è un borghese, una donna sposata, una come tante.
Ogni vita ed animo umano può celare in sé situazioni enigmatiche ed imprevedibili.
Una donna al bar che ha fretta di bere ci porta a pensare che abbia voglia di dimenticare il suo passato.
O il presente.
Betty è quella donna, sposata con un uomo facoltoso, sempre alla ricerca della felicità.
In fondo lei è come tutti noi, ha solo voglia di essere ascoltata. Capita.
Ed è il lettore che si troverà pronto a farlo, inconsapevolmente.
Saremo lì con lei seduti al bancone.
Prenderemo un drink e la guarderemo incuriositi.
Lei ci guarderà con quel suo viso sconfortato e si chiederà cosa c’è che non va nel suo abbigliamento e del perché la stiamo fissando.
Ci avvicineremo lentamente per non farle paura.
Guarderemo il suo bicchiere e poi alzeremo gli occhi che incroceranno i suoi.
E lei in quel momento, in quel preciso momento, inizierà a parlare.
Confiderà in noi, si affiderà al nostro tempo.
Ed ecco che la magia è fatta.
Iniziate a sfogliare.
Pagina dopo pagina.
Lentamente, voracemente.
E ditemi se davvero non ritrovate la poesia della normalità nelle storie comuni di vite ordinarie.
E uomini comuni attori dei nostri giorni.
Protagonisti nelle nostre vite.
Luna
Le quattro casalinghe di Tokio
Un thriller giapponese non lo avevo davvero mai letto.
E devo dire che mi ha colpito alla grande.
Ipnotico. Un affresco perfetto della società. Di tutte le società odierne.
Uno spaccato dei nostri giorni, di quelli tristi, votati al pianto e alla corruzione.
La disperazione dell’oggi, l’esigenza di andare avanti.
Incredibile il modo di raccontare tutto questo con assoluta semplicità e leggerezza.
Quasi con ironia, divertendo il lettore.
Spaccare i corpi a metà e poi ancora e ancora.
Può diventare veramente un mestiere?
Fin dove può arrivare un uomo per guadagnare il denaro utile per pagare le bollette?
Quali limiti è disposto a superare? E una donna? E quattro donne?
Le personalità delle protagoniste sono diverse e variopinte, a tratti grottesche.
Quante debolezze, quanta poca forza nella mancanza di opposizione.
L’uomo si vende per poco, la paura non è in grado nemmeno di fermare lo scempio più folle.
E a vincere è sempre lei: la voglia di farcela, nonostante tutto.
La faranno franca per poi accorgersi di aver perso qualcosa.
Se stesse e la voglia di rivalsa.
Tremende le sensazioni che rimangono nel cuore, fino all’ultima pagina.
Violenza di emozioni, tempeste di immagini.
Eppure, magicamente, si riescono a comprendere fino in fondo le esigenze di ognuna di loro. E i brividi aiutano a ricordare.
Ed ecco che nella tremenda e fredda Tokio ci apprestiamo a vivere l’avventura più incredibile.
Mettetevi comodi.
Che tutto abbia inizio.
Luna
Per dieci minuti
Ci vogliono più di pochi minuti per leggere questo breve romanzo, ma credetemi vi riscalda il cuore.
Perchè ognuno di noi si è sicuramente trovato in un momento di difficoltà e si è sentito solo.
Ma ESSERE soli, è un’altra cosa.
La vita porta a chiudersi nel silenzio e nella fretta, nascondendoci a volte le persone che ci stanno vicino.
Il mondo intorno a noi è fatto di mille sfaccettature e movimenti, ma ricordarcene sembra davvero impossibile.
Il ritorno alla realtà: presto inevitabile.
Accorgerci degli altri: esigenza necessaria.
Tornare a vivere: l’aria si colora di nuove tonalità.
L’amore, spesso porta ad appoggiarsi all’altro, senza remore, senza paure.
Ritrovarsi senza quella forte metà può disorientare e far cadere a pezzi.
Se si riuscisse a capire veramente l’unicità della nostra esistenza…
Se ad essere importante sono io, perchè SONO IO!
Se mando al diavolo la paura e mi riprendo in mano la MIA VITA.
Niente di più facile se si ha ancora un cuore integro da donare.
E dieci minuti possono essere importanti.
Perchè un’esistenza sprecata è una vita distrutta.
E a volte, anche un minuto può essere essenziale.
Il nostro primo respiro.
Il primo battito del cuore.
Il primo soffio di vita.
L’anima che affiora. E si inizia.
Luna