Abbandonare un gatto

“Nella vita, scendere è molto più difficile che salire”.

Ho letto pareri controversi sull’ultima opera di Murakami H., e tutti per lo più negativi.
Il perché non lo so, ma forse riesco ad immaginarlo.
I lettori di questo noto autore si aspettano zone in penombra, mondi paralleli, realtà oniriche.
Qui Murakami parla chiaro, e parla di suo padre. Ci narra dell’infanzia del suo genitore, delle innumerevoli tradizioni giapponesi – come quella del noviziato in vista di un’eventuale adozione – della guerra e dei ricordi strappati ai racconti.
È un laconico memoir, molto intimo e personale.
Si legge tutto d’un fiato e fa bene al cuore.
Ammetto che le storie familiari sono il mio punto debole, e lo è anche Murakami, quindi non fidatevi di me.

Oppure fidatevi e leggetelo.
Il gatto è un pretesto per parlare di legami, di amore e di ritorni.
Nella vita dovremmo imparare a tenere aperte le porte.
Per permettere a chi ci vuole, di entrare senza permesso.
E a chi vuole ritornare, di ritornare.
Luna

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1Q84

1q84
Non ci sono molte parole per descrivere qualcosa che ha tanto emozionato il proprio cuore.
Ogni sillaba sarebbe superflua e non riuscirebbe ad esprimere quelle stesse emozioni.
1Q84 è un racconto straordinario.
Tengo ed Aomame mi hanno letteralmente rapito l’anima.
E con loro anche il mondo delle due lune, e la crisalide, e il tempo che sfuma via.
Il sapore dolce del loro incontro rimane dentro come una cicatrice rossa e fiammante.
Il valore di ogni cosa raggiunge il proprio posto, fino a confondersi con il resto del mondo.
I pensieri confusi e attenti ritornano per espandersi ancora più a fondo.
Tutto rimane come enigma senza spiegazione.
L’amore è l’unica cosa che dura nel tempo e per cui vale la pena di andare avanti, di cercare ancora, sempre.
I due mondi paralleli sono come le pieghe dell’anima, unite verso la stessa direzione, l’unità.
Murakami per me rimane sempre un mago della parola.
Un attento e scrupoloso costruttore di sogni.
Che bel viaggio ho fatto, con loro insieme sono tornata a casa.
In un mondo fatto di una luna sola.
E di sogni che si ripetono nel tempo.
Luna

L’assassinio del Commendatore

Le sue parole sono un nettare per i miei pensieri.
Murakami, io lo adoro.
E’ un viaggio nel tempo e nello spazio, nella conoscenza del più profondo lato di se stessi.

L’arte assume contorni indefiniti per poi realizzarsi nelle semplici linee del viso, e nei tratti incerti dell’uomo.
Il romanzo esplora le paure più profonde, indaga sul senso vero della vita e della morte.
Ci rivela l’importanza del contatto con la realtà e il lasciare andare i ricordi di chi ormai non è più con noi.
Ci culla nella morbidezza delle certezze più dolci della vita, nei caffè, nelle colazioni solitarie.
Ci anima di coraggio, ci porta davanti al senso pieno dell’esistenza.
Protagonista assoluta è l’arte e la creazione delle cose.
La forma dei pensieri rende magica l’idea della vita.
E le idee si manifestano in una concretezza spiazzante, fatta di colori e parole imprecise e deliranti.
La solitudine rivela un animo sofferente, in grado di riprendersi tutto ciò che ha perso per una imperitura e agghiacciante cecità.
Speranzosa come sempre, leggo il libro divorandone ogni pagina fino a raggiungerne la fine.
E quella arriva senza mai deludermi.
Le anime degli scomparsi non mi fanno paura, ma fanno da consolazione.
Perchè riprendere da dove ci eravamo fermati non sempre è un male.
Riacquistare ciò di cui ci eravamo separati può essere l’inizio di qualcosa di nuovo.
L’amore per la pace fa da perno alla volontà di reagire.
In un modo o nell’altro la vita ci sceglie.
E a volte sceglie per noi.
Estasiata da tanto animo, aggiungo cuore al cuore.
Ho voglia di sognare e, per attimo, chiudo gli occhi.
Mi raggiunge un’idea dall’alto della mia confusione.
Poi tutto è silenzio, e profonda serenità.
Luna

I salici ciechi e la donna addormentata

salici
Di Murakami mi piace tutto, lo stile lento e raffinato e le parole scelte per bene.

Mi piace la sua voglia di vivere e la vita semplice che descrive.
Mi piacciono i suoi personaggi incerti e malinconici, sempre alla ricerca di qualcosa, nel tempo e nel mondo.
Sono protagonisti di passaggio a volte, ma lasciano un segno profondo nella vita degli altri e nella propria.
Volti nascosti dal pianto e dalla rassegnazione.
Spesso anime fragili e insicure.
Quando sono inquieta e non riesco a dormire affido a lui i miei sogni.
Mi lascio cullare dalle sue parole e spesso ne trovo conforto.
Vedo gente litigare a causa di questo autore, si offendono duramente sostenendo ognuno la propria opinione, spesso violentemente.
Uno scrittore che riesce così tanto a scuotere  gli animi non può non avere una penna brillante. Amarlo o meno è una cosa soggettiva.
L’atmosfera che si crea mentre si legge un suo scritto è davvero unica.
Ti travolge, oscura ogni altra cosa.
Ti prende da dentro e ti percuote violentemente senza misura alcuna.
L’inazione apparente è fluido che sgorga.
E’ anima, è vita che scorre, è musica assordante.
Emozione pura, nascosta dal vento.
Consiglio di non cominciare dai racconti, difficilmente si riesce subito ad entrare nel suo mondo.
I romanzi, invece, permettono fin da subito di conoscerlo davvero per il suo pensiero e il suo stile elegante.
O perlomeno, si può riuscire ad assaporare,lungamente, quello che Murakami ha da offrire.
Luna

Una settimana fa, la conferma di nove anni d’amore. Oggi è sempre il mio Sì.

 

 

 

 

Il mestiere dello scrittore

scrittoreSe avete voglia di scrivere un romanzo dovete assolutamente leggere quest’ultimo scritto di Murakami.
Se non avete intenzione di scrivere alcunchè leggetelo ugualmente.

E’ fantastico. Semplicemente emozionante.
Questo testo è stato per me una fonte inesauribile di ispirazione e speranze.
Benessere per il corpo e la mente.
Un pensiero felice, un angolo di paradiso in terra.
La storia personale di un uomo ordinario che ha attraversato momenti difficili ed enigmatici della vita riuscendo a trarne forza ed energia.
Cibo per l’anima, nutrimento di vita.
“Che piacere ci può essere a passare la vita facendo quello che non ci piace? Cosa c’è di male a sentirsi bene?”
Io aggiungerei: Che c’è di male a sentirsi felici facendo quello che si ama?
Ci sono cose dentro di noi che gli altri non possono capire. Non è colpa di nessuno, credo sia normale.
Il nostro cuore è un antro misterioso capace di contenere immagini e desideri imperscrutabili e veri.
La vita è breve e non può essere vissuta fornendo spiegazioni e giustificazioni alle nostre scelte.
Il tempo non va sprecato, é raro.
Desidero solo avere il coraggio di portare avanti le mie scelte anche se possono far male, a me e ad altri.
Mi auguro di riuscire ad essere autentica e a non distrarmi mai dalla ricerca della MIA felicità.
Inutile aspettare che si accorga della mia attesa. Voglio essere pronta e disponibile.
Voglio che senta il battito pulsante dei miei pensieri inneggiare disperato alla sua presenza.
E un monito può accompagnare serenamente le mie intenzioni, qualunque esse siano: “Stabilire chiaramente il proprio obiettivo è una cosa fantastica. A qualunque età, in qualunque luogo.”
Semplice. Davvero.
Luna

Gli assalti alle panetterie

fame
E’ sempre lui il migliore, quello che riesce a descrivere l’emozione di una sensazione, di una voglia.

Prima era il sonno, adesso la fame.
Pura e semplice. Impietosa. 
Dolore fisico che ottenebra la mente e ti prende da dentro portandoti a compiere gesti inusuali e impetuosi.
Perchè rubare è una cosa diversa.
Rubare è reato, furto indebito e ingiustificato.
Ma prendere per mangiare è tutt’altro che ingiustificato. Almeno per chi ha fame.
Ed oggi di questi furti se ne vedono tanti.
Al supermarket perchè non si ha il latte per il bambino.
Al mercatino perchè non vi è niente da mangiare. 
Per la fame, tutto qui.
Non si parla di bene e male, di ragione o torto.
Di riflessioni attente e puntuali ce ne sarebbero a milioni.
Un lavoro dovremmo averlo tutti. E’ un diritto di dignità e decoro.
E questa sofferenza interna chiamata disperazione dovrebbe rimanere soffocata nelle tenebre cercando di non dar fastidio.
Tuttavia niente è così semplice e si continua a giudicare e inveire.
Tra la tollerenza e la repressione c’è qualcosa in mezzo.
Tra il suicidio e il menefreghismo tanto altro.
Ma tra tutti noi e noi, niente deve esserci.
Perchè a volte essere vicini agli altri significa capire che ci sono anche gli altri.
E che i bisogni di tutti sono quelli di ognuno.
Con voracità arriva un nuovo anno.
Nuovi giorni, pause, arrivi e partenze.
E che la fame della passione possa divorarci tutti.
E tutti insieme a sfamarci.
Luna

Vento & flipper

vento
Non è tanto il racconto che mi colpisce, ma il modo in cui si racconta.

E qui da imparare c’è veramente tanto.
Per primo, come si scrive un romanzo.
Non c’è una regola valida per tutti. Nessun confine.
Ispirazione? Una, nessuna, centomila.
Dubbi, paure? Eterne sconfitte.
Unico fallimento: non provare affatto.
Murakami racconta del suo tavolo da cucina, di come si è perso dietro miriadi di parole confuse e incerte.
Melodrammi stonati e accenti forti di storia. E poi narrazioni semplici di ragazzi ancora alla ricerca di qualcosa. No, non sono le sue storie migliori.
Ma migliore è il suono. Il primo della sua penna.
Lo vedo ancora ragazzino in preda alla voglia affamata di scrivere. 
Un flebile sussurro nel vento che risuona come un boato alle sue orecchie.
Il livello da raggiungere è davvero alto.
E crudele è il tempo.
Oggi un pensiero agitato anima la mia mente; mi accompagna per strada, mentre cerco di affermare le mie giornate inquiete.
Poi arriva la sera dai suoi colori forti e cangianti come il mare.
Infine l’inverno.
Lenta digressione di un’anima alla ricerca della luce.
Sono ancora sconvolta. 
Ho bisogno di un po’ di calore. Di silenzio.
Il cuore si scalda piano piano. Il tempo si scova.
E tutto accade come su quel tavolo, in cucina.
Le sorprese devono ancora arrivare.
Luna

A sud del confine, a ovest del sole

muUna brezza leggera accarezza il mio viso.
Nessuna nuvola all’orizzonte. Di fronte, il sereno.
Parole umili sussurrate debolmente tremano insicure nelle labbra di chi si ama.
Amanti disperati si nascondono dietro a muri di pietra.
Paure e instabilità.
Jazz e aromi fruttati. Musica che fa ricordare tempi lontani.
Forse la natura umana propende davvero verso la sofferenza.
Si cerca sempre quello che si è perso e non si apprezza ciò che si ha.
Forse è così. Davvero.
Tuttavia, la perdita dell’anima gemella è qualcosa di irreparabile.
Un amore non è mai uguale ad un altro. Così come le storie e le persone.
Avere una moglie, delle bambine e un bel lavoro, a volte non riesce a riempire quell’ incolmabile cratere vuoto lasciato dalla perdita. 
L’attesa logora dentro rendendoci pazzi e disperati.
“Quell’amore non potrà più tornare, è tutto perso”, ci sussurra l’anima in pena.
Poi arriva la tempesta dei sensi che travolge i cuori e stravolge le vite.
La passione rende vivi. Sveglia l’essere e lo trascina all’esistenza.
Ma l’istinto è imprevedibile. Gli attimi eterni.
E prendere una decisione è l’unica scelta.
Quella più giusta.
Luna

Tre è il numero perfetto. Come voi.

Uomini senza donne

murakamiMurakami li ha voluti descrivere a modo suo. Lentamente.
Senza rancore né odio. Semplicemente in solitudine.

La vita degli uomini può essere dolorosa a volte, triste e incompresa.
Le anime veramente uniche sono difficili da trovare. 
Si cerca sempre di non rimanere da soli perché il buio fa paura e le tenebre avvolgono i cuori.
La notte è più lunga e il sole tarda ad arrivare. 
Ma una donna non può essere la compagna di un’ora.
Forse neanche di tutta una vita.

I corpi muoiono, i vivi restano e piangono.
Sembra sempre che non ci sia una gioia al mondo in grado di coprire il dolore dell’assenza.
In realtà, in fondo alla voragine si trova quel rifugio in grado di donare speranza ed immortalità.
Un antro avvolto dalle nubi del dolore, intenso come un attimo.
L’amore. Unico e solo nell’universo.
Eterno e vivo per sempre.
Ed è questo che ci riporta alla realtà e sprigiona all’esterno il raggio abbagliante della malinconia.
Per questo un uomo diventa il migliore amico dell’amante della moglie ormai defunta.
Per ricordarla in eterno e vivere di lei.
E un uomo fugge perchè folle d’amore, ma non di passione.
E una donna racconta le sue storie ammalianti tra lenzuoli calde e corpi brucianti.
E un addio non è mai assoluto se una telefonata risuona di notte e una voce cerca conforto.
Ce ne sono migliaia di queste storie.
Miliardi di uomini e donne.
Eppure nessuno di questi è perfetto e mai nessuno davvero somigliante.
Tutti alla ricerca di un tempo perduto e di un battito che ancora riporta alla vita.
Luna

L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio

tazakiLeggerezza e intensità. Parole – chiavi di questo immaginario racconto.
Immaginario e reale. Parallelo e moderno.

Far sentire ad ogni parola la sofferenza provata da un personaggio, questo secondo me è davvero essere uno scrittore.
Perchè quel dolore sono riuscita a sentirlo anch’io insieme a lui. E mi è rimasto dentro.
So bene cosa significa perdere un amico caro. Ma perderne quattro è davvero troppo.
Per questo Tazaki decide di lasciarsi morire. Perchè non riesce a sopportare tutto questo.
E invece accanto a lui andremo alla ricerca del tempo perduto. Qualcosa che non può più essere recuperato, ma che rimane dentro insieme ai ricordi.
Scopriremo la verità. Farà male, ma avrà il gusto della libertà e della malinconia.
Vedremo come uomini con sei dita riusciranno a suonare il pianoforte della loro esistenza e come amici senza storia scompariranno nel silenzio e nella miseria della vita.
Capiremo con lui che nel mondo si deve andare avanti anche se dentro si ha voglia di arrendersi.
Sogneremo l’amore in tutte le sue forme e piangeremo quando ci prenderanno in giro comunicandoci la verità.
E avremo bisogno di tempo. Per capire e perdonare.
Si tratta di un viaggio che richiede molte energie ed estremo coraggio.
Sorprendendoci come anni e “anni di pellegrinaggio”, in realtà, si riassumono in molto poco.
Luna

Due anni intensi e magici. Con tutti voi.