Sono stata in Giappone in luna di miele.
Il sole di Tokyo ha fatto sudare il mio cuore di profonde emozioni, Kyoto mi ha inebriata dei suoi profumi e odori, Kanazawa, Shirakawa- go e Takayama mi hanno stravolta e definitivamente stesa al suolo.
E’ un posto magico, in tutte le sue sfumature e contorni.
Ho assaporato i prodotti locali, ma ancor di più, ho carpito quello che per loro è il significato della vita, e della morte.
Il popolo giapponese ha una dignità che non ostenta e un’eleganza innata.
L’arte di passare all’azione ce l’hanno nel sangue, gli scorre lungo il corpo esile e scattante puntando direttamente al cuore.
La meditazione per loro non è un fermarsi ma un continuo divenire.
Ciò che a noi parrebbe lentezza in loro è concentrazione, tattica e intuito.
I problemi quotidiani non si superano con l’indifferenza e questo saggio non vuole risolvere tutti i quesiti che assillano la nostra vita.
E’ un gioiello da leggere e su cui riflettere.
Avevo bisogno di consegnare le mie emozioni su qualcosa che presentasse i miei problemi con leggerezza e naturalezza ed è stato davvero così.
Ho valutato ogni singola parola e non sono giunta a nessuna conclusione.
Ognuno di noi gestisce il tempo e gli affanni nella misura meno lacerante e pregnante.
Lottiamo ogni giorno contro le nostre paure quando invece l’unica cosa giusta da fare, credo, sia conviverci.
Niente passa per sempre e, a volte, le cose non si superano in maniera definitiva.
A volte ritornano. E ritornano male.
Ho voglia di pensare che una soluzione c’è alle cose, ma è personalissima e non universale.
Forse si dovrebbero accettare tutte le nostre insicurezze, accoglierle dentro di noi.
L’ho capito durante questo lungo viaggio fatto di felicità e di profonda emozione.
Perchè niente nella vita è totalmente bello.
E niente totalmente brutto.
Luna