Una cosa divertente che non farò mai più

divertente
E’ semplicemente un reportage di una crociera extralusso ai Caraibi.

Fatta da un giornalista irriverente e cinico, agorafobico e indolente.
Manca qualcosa?
Sì, dimenticavo, si tratta di una mente brillante ed eccentrica.
Un autore straordinario Wallace. 
Questo suo libro non è il migliore, ve lo dico.
Di lui c’è davvero tanto da leggere, ma se non volete perder tempo e volete iniziare subito con qualcosa di leggero, allora prendete in mano questo breve reportage e buttatevici dentro.
La sua scrittura è decisamente colta, non ci sono dubbi.
Ho amato alcune parti del racconto. La scena della condivisione dei pasti al tavolo è stata una delle mie preferite, insieme a quella del rifacimento della camera da parte di una solerte ed invisibile cameriera. 
I dipendenti della nave ridono a denti stretti mentre gli ospiti sono obbligati al divertimento, allontanare lo stress è un ordine al quale non si discute.
C’è chi lavora, chi dà gli ordini, e chi invece se la spassa.
La nave racchiude tutto il mondo.
Torture, divertimenti apparenti, risate false.
Ipocrisia della natura umana, dovere del piacere.
Non ho mai avuto voglia di fare una crociera, adesso non la farò di certo.
Leggete Wallace anche se avete in mente di farla davvero una crocioera extralusso.
Forse riuscirete a vedere dettagli nascosti dietro il velo di felicità.
Forse riuscirete a svelare quel lieve turbamento dietro sguardi servili e mani frenetiche.
Perchè dietro la luce a volte si nasconde il buio.
E dietro il buio, la luce.
Luna

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Il diario di Jane Somers

diario
Intenso come il profumo della primavera.
Energia pura come le onde del mare che si infrangono sugli scogli.

Leggero come la brezza che soffia sul viso.
Ho scoperto per caso questo titolo ed è stato subito amore per l’autrice, premio nobel per la letteratura.
Una donna impegnata, di successo, si imbatte in una vecchina scorbutica ed acerba.
Bisognosa di aiuto senza avere il coraggio per chiederlo, la vecchia signora porta a casa la sua giovane amica e ne fa la sua confidente.
Si genererà una storia che trae le sue origini dal passato estendendosi verso il futuro.
Giorni incerti per chi non ha pace nel cuore, abissi infiniti quelli del dolore.
Anni di povertà e poi il silenzio della solitudine.
Donne laboriose, maestre di vita per tutti.
Storie infallibili di menti umane dagli animi sofferenti.
Tra il dolore c’è sempre la gioia, bene prezioso e raro.
La vecchia Maudie ci insegna ad avere coraggio e a non abbandonare la coerenza di se stessi. Accettare i propri limiti. Andare semre avanti.
Non si è mai soli se si ha la voglia di graffiare ancora il mondo, nonostante tutto.
E se il corpo va via l’anima resta.
Nei ricordi.
Nella rabbia.
Nel pianto.
Luna

frase finale

Cecità

cecità
Immaginate di non vedere più nulla, di colpo.
La vita si sbiadisce, scompare in un lampo e voi vi ritrovate da soli come in un deserto.

In preda all’ansia vi trascinate disperati tra un vicolo e un altro alla ricerca della verità.
Tornate a casa e non sapete se quella è casa vostra.
Toccate i vostri abiti e vi riscoprite bagnati e stanchi.
Camminate in mezzo al nulla, dove il poco è già troppo.
Cercate aiuto e trovate miseria.
Vi affidate ai vostri sensi e sentite solamente odori sgradevoli e il marcio che sa di umanità.
Ecco, io ho chiuso gli occhi e quello che ho visto è stato questo.
Lacune di morte, fiati sospesi nel tempo. Ore che volano.
Mani alla ricerca di mani. Carezze che si perdono nell’anonimato.
Violenza, tanta brutalità.
Poter cambiare le cose è impossibile, anche se sei il solo a vedere in un mondo di ciechi.
Si potesse ridurre di un attimo la sofferenza di una vita… si potesse acchiapare il tempo.
Ma niente di questo è realizzabile, le giornate si avvicendano e proseguono negli anni.
Poi d’un tratto la luce; riacquista l’anima e il vuoto, trasformandolo in universo.
Ci vedo. Ci vedo di nuovo.
Ma come dimenticare le brutture dell’uomo. 
Come riscoprire la serenità ceduta al dolore.
Non adesso, non ora che abbiamo visto veramente.
Come tornare alla vita dopo aver guardato con i veri occhi?
Dopo aver visto di cosa l’uomo è veramente capace, come si può ritornare alla ordinaria vita?
Come cancellare tutto?
Come continuare a vivere dopo aver conosciuto la morte nel cuore?
Come vivere nel silenzio dopo aver urlato di grida strazianti…

Luna

La piramide del caffe’

caffeLetto tutto d’un fiato. Emozionante ed intenso.
Non conoscevo questo giovane autore ed il suo stile mi ha fatto letteralmente impazzire.

Semplice, strepitoso. Me ne sono innamorata.
Che dire della storia. Lineare e chiara.
Un orfano con la voglia di cambiare vita, inizia a lavorare in una nota caffetteria di Londra.
Le dinamiche sono sempre quelle: lavoro, gentilezza, capacità e voglia di capire.
Perchè un bambino che è stato lontano dal mondo non può immaginare fino in fondo cosa si cela dietro al consumismo e alla globalizzazione.
In fondo non lo sappiano neanche noi.
Imi si accorgerà, piano piano, quanto può essere crudele il mondo e come sia pronto a travolgere chi non sa misurarsi con esso.
Una delicatezza avvolge ogni parola scritta e letta.
La tenerezza riempie le voglie e inonda i sensi.
Mentre sfoglio silenziosa quelle pagine ho come uno spiraglio nel petto. Un soffio sottilissimo mi avvolge il cuore e mi fa commuovere ad ogni passaggio.
Le vite degli altri mi coinvolgono fortemente e mi colgono impreparata.
E spero sempre che arrivi il lieto fine. Lo aspetto violentemente.
Infine eccolo, lui. La gioia esplode dentro me mentre auguro ogni bene ed un radioso futuro.
Ma penso e ripenso ancora.. al lieto fine.
In fondo non è davvero questo l’importante.
Perchè per un uomo che si salva, mille altri bambini rimangono soli.
Che potere possiamo avere in tutto questo.
Come fermare questo grande dolore.
E forse aprire una caffetteria non è davvero la soluzione.
Ma può essere la svolta tanto attesa.

Luna