Amore

“In quell’istante un pensiero che non lo aveva sfiorato da quando era partito da Tokyo balenò in un punto lontano, infinitamente lontano, della coscienza di Sugi: <<E se tentassi di vivere?>>?”

Si parla di amore, ma dire solo questo è riduttivo. I racconti sono tre, e voglio parlarvene uno ad uno.

Giardino di rocce: in questa storia elemento centrale è un luogo ben preciso, un giardino di mura di rocce in cui il presente si confonde con il passato.
Il protagonista si reca con la sposa per le vie di Kyoto per farle conoscere posti e strade a lui noti.
Il meccanismo che si innesca nella sua mente lo riporta a diversi anni passati, in cui l’amore lo metteva alla prova e lo sfidava all’usura del tempo. Come d’incanto, in questo giardino lontano, il passato si presenta in una veste diversa e tutto appare più chiaro e limpido.
Anniversario di matrimonio: questo è il mio racconto preferito, la narrazione ci porta ad indagare i vizi esistenti all’interno di una relazione matura, andata avanti con gli anni. Risulta davvero poco strano scoprire come il vivere insieme porti uomini e donne a connessioni sempre più profonde ed intime, fino ad arrivare a condurre lo stesso identico stile di vita del partner, all’interno di contaminazioni reciproche che alimentano il rapporto quotidiano.
La morte, l’amore, le onde: la fine di un’esistenza può coincidere con il desiderio altrui di porre fine alla propria di vita.
Se questo desiderio è reciproco forse può nascere un’intesa diversa, forte e potente come la voglia di eternità.
Cosa è più simile alla morte se non l’amore? Misterioso e travolgente come l’idea di un nuovo inizio.
Non ho voluto parlarvi dello stile di questo autore perché desideravo farvi addentrare dentro le sue parole.
Ossimori continui tra caldo e freddo, paura e coraggio, dentro o fuori.
Se fossi in voi gli darei un’occhiata.
Luna

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Principianti

“Ma, secondo me, siamo tutti nient’altro che principianti, in fatto d’amore. Diciamo di amarci e magari è vero, non ne dubito. Ci amiamo a vicenda e ci amiamo forte, tutti noi”.

Lo dico senza girarci intorno: il mio primo approccio con i racconti di Carver non è stato per niente facile.
Sono rimasta di sasso. E che significa? – mi sono chiesta.
Ho continuato a leggere. E piano piano ho capito.
Ed è successo un fatto strano.
Perché, a differenza dei racconti di altri scrittori, questi di Carver seguono una linea comune. Sono omogenei, circolari, devi leggere fino alla fine per capirli tutti.
Che dire, sono straordinari.
Carver è ricordato per il suo minimalismo letterario, ma forse, senza l’intervento del suo editor, Gordon Lish, ciò non sarebbe accaduto.
Il suo editor ha letteralmente tagliato i suoi racconti, pubblicandoli in una versione assai ridotta.
“Principianti“ è la versione originale di “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”.
Ho notato la ferocia al maschile che trasuda in questa raccolta.
L’animo dell’uomo viene fuori con ondate di violenza, verbale e fisica, che rasenta l’istinto animale che dimora in ognuno di noi.
Questi racconti parlano di coppie che litigano, si separano, bevono e discutono. In quello che dà il nome all’intera raccolta, finalmente si respira un amore duraturo e felice.
Forse era quello che si augurava Carver per se stesso, per il suo rapporto con Tess.
Forse avrebbe voluto ballare con lei ogni sera.
E guardare la neve fuori.
Luna

Paranoia

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Una donna davvero speciale. Unica.

E non perchè svolgeva una vita straordinaria o particolarmente diversa da tutti gli altri, anzi.
Una casalinga moderna, una vera mamma.
Una donna che non si è mai risparmiata e non ha sacrificato la sua grande passione alle pieghe del tempo.
Una famiglia di quegli anni, nei giorni sereni.
Pensieri assurdi, quasi fanciulleschi.
Forni che litigano con il tostapane, risate smarrite tra le pagine bianche.
Donna e mamma scrittrice. Favola americana.
Grazie a lei abbiamo scoperto cosa si prova ad avere i brividi lungo la schiena quando qualcosa si avvicina nel buio.
Un male sempre in agguato, pronto a colpirti nel vuoto.
Incomprensioni che diventano solitudine e paura.
Famiglie isolate, oscure tenebre.
Quando il terrore si fa voce ecco che il silenzio acquista forza.
Le case prendono vita e i fantasmi si vestono dei più nascosti pensieri.
Terrore e schianto. Urla nel vuoto.
Shirley Jackson ha creato il romanzo gotico e anche se alcuni suoi racconti non mi hanno fatto vibrare il sangue posso solo riconoscere il grande talento di una penna brillante.
So cosa si prova quando ci si sente seguiti, immaginario o realtà, chi può dirlo.
Cercare di trovare la strada giusta per poi perdersi, con l’eco delle voci scroscianti e le risa dei bambini.
La vita stessa ci offre infinite opportunità di coraggio e altrettante di virtù.
Allo stesso tempo la natura umana si rivela cattiva e vile, oltre ogni aspettativa.
La scelta vera e fiduciosa siamo noi, aspetta inerme.
Nei rapporti, nella vita eterna.
La famiglia può racchiudere in sè diversi fantasmi: l’invidia e la scelleratezza della gelosia.
L’amore si muta in odio.
Sta a noi. Sta solo a noi.
Luna. 

La ragazza dai capelli strani

wallace
Il racconto non è il mio genere preferito.

Prediligo i romanzi e i saggi.
Tuttavia questa raccolta di crudi e neri racconti ha un fascino particolare.
Mi è piaciuta e l’ho odiata.
Ho amato intere frasi e righe ispirate dalla cattiveria quotidiana e ho detestato quella particolare crudezza che impermea le storie di questi personaggi così peculiari.
Ammetto che l’abilità dello scrittore non è cosa di poco conto e va considerata così come tutte le sfumature che si incontrano leggendo le sue righe.
Colgo tratti di personalità davvero interessanti.
Mi appiglio a tutto, anche ad una vana speranza.
I protagonisti sono feroci, li ami o li odi.
Amori incontrollati, sguardi malinconici di esistenze distrutte o mai veramente consumate.
Ogni uomo e donna porta con sè un disagio esistenziale e famigliare che non perdona e devasta sensibilmente le anime tormentate.
Storie e racconti forti per chi vuole vedere la realtà da una prospettiva diversa, dall’interno del cuore degli uomini.
Non nascondo l’iniziale difficoltà nell’approccio a questo sguardo.
Salti mentali e frasi inconcludenti, almeno in apparenza.
Abbracci mancati, parole che ritornano.
Perdetevi in questo viaggio fatto di verità strazianti.
Lasciatevi catturare.
Ogni cammino ha bisogno di essere conosciuto.
Ogni storia conserva in sè un’altra storia.
Non lasciatevi ingannare dall’apparenza.
Venite a vedere.
Luna

L’urlo e il furore

urlo e furore
Un romanzo corale, delirante.

Voci confuse si intrecciano alla ricerca di una verità narrante.
Tutto possiede dei sottili risvolti, volti di paura e anime piene di terrore.
La prima: bambino cresciuto, legato ai ricordi che lo riconducono alla sorellina. Voce spezzata dalle illusioni perdute. Campi di grano incolti.
La seconda: ragazzo ossessionato dalla verginità della sorella, emblema dell’onore della famiglia da sostenere e proteggere ad ogni costo. Cuore squarciato da una sofferenza estrema. Suicida.
La terza: uomo crudele, cresciuto contro la sua volontà da un padre ubriacone e una mamma malata. Sarebbe voluto diventare una persona diversa, è irrealizzato. Si appropria di qualcosa non sua che alla fine gli viene rubata. Egoista e morbosamente arrabbiato con il suo sangue.
La quarta: domestica nera. La madre di tutti, testimone del tempo. Modello di donna e famiglia del passato. Voce dei cuori degli altri. Rivelatrice di virtù e di ricordi persi negli anni.
Mancano le parole di lei, dell’eterna Caddy.
Lei come protagonista ha un ruolo dominante: apparire sempre e non parlare mai.
Lei, la dannata.
Procreatrice di disastri, femmina ribelle. Troia per tutti.
Scapperà nel nulla, tornerà per ferire, sparirà di nuovo.
La storia di questa famiglia saprà stupire oltre ogni dubbio iniziale.
Bisognerà oltrepassare la scrittura difficile da concepire, aldilà di una frase interrotta, fuori dal delirio dei protagonisti.
Alla fine, incanta. 
Tra urla e stupore.
Tra grida e tremore.
Luna

I salici ciechi e la donna addormentata

salici
Di Murakami mi piace tutto, lo stile lento e raffinato e le parole scelte per bene.

Mi piace la sua voglia di vivere e la vita semplice che descrive.
Mi piacciono i suoi personaggi incerti e malinconici, sempre alla ricerca di qualcosa, nel tempo e nel mondo.
Sono protagonisti di passaggio a volte, ma lasciano un segno profondo nella vita degli altri e nella propria.
Volti nascosti dal pianto e dalla rassegnazione.
Spesso anime fragili e insicure.
Quando sono inquieta e non riesco a dormire affido a lui i miei sogni.
Mi lascio cullare dalle sue parole e spesso ne trovo conforto.
Vedo gente litigare a causa di questo autore, si offendono duramente sostenendo ognuno la propria opinione, spesso violentemente.
Uno scrittore che riesce così tanto a scuotere  gli animi non può non avere una penna brillante. Amarlo o meno è una cosa soggettiva.
L’atmosfera che si crea mentre si legge un suo scritto è davvero unica.
Ti travolge, oscura ogni altra cosa.
Ti prende da dentro e ti percuote violentemente senza misura alcuna.
L’inazione apparente è fluido che sgorga.
E’ anima, è vita che scorre, è musica assordante.
Emozione pura, nascosta dal vento.
Consiglio di non cominciare dai racconti, difficilmente si riesce subito ad entrare nel suo mondo.
I romanzi, invece, permettono fin da subito di conoscerlo davvero per il suo pensiero e il suo stile elegante.
O perlomeno, si può riuscire ad assaporare,lungamente, quello che Murakami ha da offrire.
Luna

Una settimana fa, la conferma di nove anni d’amore. Oggi è sempre il mio Sì.

 

 

 

 

Le menzogne della notte

menzogne
Una vera esplosione di emozioni ed incognite.
Dubbi amletici rendono inquietanti pagine e pagine.

E se questo racconto non raccontasse appieno la verità?
Se fosse tutta una menzogna l’immagine che appare ai nostri occhi?
Come smettere di aspettare se il quesito rimane.
Quattro storie. Quattro anime inquiete ed assassine.
Orrori su orrori.
Vite fatte di scelte ed illusioni.
Cuori tormentati da una forte scelta: vivere o morire.

La verità ed in alternativa la gogna.
Un nome che può condizionare le vite degli uomini.
Fratelli che si odiano, donne sedotte ed abbandonate.
Duelli, rapine, omicidi.
Tradimenti, confidenze in attesa della morte.
Atrocemente certo l’esito della notte. 

Nel buio di una cella l’ardore cede il passo alla sconfitta.
La resa dei conti non tarda ad arrivare ma, alla fine, chi davvero si è perso non è la vittima.
Ma il carnefice.
E ciò che sembrava la perdizione di tanti diviene l’incubo finale.
Ma ad attendere l’inferno non è la marmaglia di delinquenti e malfattori.
Il buio stringe la corda ad un atroce destino.
E quello che sembrava il divenire appare il gioco perverso della morte.
Luna

Peter Pan

peter-panEsordio di felicità. Un attimo ed eccola.
Uscendo dall’aula in preda alla soddisfazione.
Richiamata per il verdetto. 
Non si riesce ad assaporare veramente quello che è successo e sembra quasi un sogno.
Niente incubi stanotte.
Ed è per questo che ho pensato, ancora una volta, di portare una favola davanti ai vostri occhi.
“Vedi, Wendy, quando il primo bambino scoppiò a ridere per la prima volta, la sua risata si ruppe in mille frantumi che si sparsero saltellando tutto all’intorno, e questa fu l’origine delle fate”.
E della follia, e della speranza. Dei racconti.
Da domani inizia la vita vera, quella sudata che, a volte, fa paura.
Sono pronta, senza inutili voli pindarici.
Sono pronta a vivere davvero.
A sbagliare, a dubitare, a non retrocedere.
Finalmente la libertà.
Ne ho sentite di storie da piccola. Ne ho raccontate tante al mio fratellino.
Ma mai, una come questa, mi era stata riportata.
Nessuna colpa ne faccio ai miei genitori.
Mi hanno lasciata libera di scoprirla da sola.
E ogni giorno la brezza leggera del vento mi riporta il sussurro della vita.
L’esistenza è la vera storia.
E a noi il compito della vita vera.
E dei vari modi di essere e di esistere.
A noi la vita.
Luna

 

Il bar sotto il mare

benniUn posto come quello io davvero vorrei frequentarlo.
Ci si trova con gente diversa e stravagante, ognuno di loro con le proprie peculiarità.
Racconti ce ne sono, davvero tanti.
Non eccessivamente drammatici o dolorosi.
Matti e impossibili forse, mai ridicoli.
Pagherei per poterne ascoltare qualcuno.
Berrei litri di birra e flirterei col marinaio, mentre intorno a me l’ambiente si riscalda e si popola di strani esseri e di parole, apparentemente incomprensibili.
Che compagnia questa!
Quello che preferisco? Il signore con la gardenia. E’ lui che mi ha portata dentro questo strano posto.
E la sirena.. la bambina.. il nano.
Sono tutti miei amici.
Ognuno di loro ha qualcosa da dire, da svelare.
Nessuna vergogna, qui dentro si può parlare davvero di tutto!
Di un paese con strani cambiamenti climatici.
Di uno strano capitano con la mania dell’ordine e della pulizia.
Di un bambino cresciuto nell’ombra e nel mistero.
Di un famigerato chef e della sua voglia di sconfiggere “Belzebù”.
La curiosità mi divora e spero che le storie non finiscano mai.
I personaggi cominciano ad assumere caratteristiche quotidiane e mi sembra di vederci qualcosa di buono.
La voglia di ammazzare la solitudine, abbracciandosi agli altri.
La vita che scorre lenta e che, a volte, non vuol proprio finire.
E Benni.. il burattinaio che muove questi strani fili.
Alla salute!
Luna