Alta fedeltà

fedeltas
Fare le classifiche delle cose che più amo e odio è una cosa che mi è sempre venuta difficile.

Cioè, nel momento in cui devo farle non mi riesce di ricordare nulla, nemmeno un nome che da sempre vive nella mia mente, nulla che possa portare alla memoria le mie preferenze.
Niente, non è roba per me. E nemmeno per Rob.
Lui ci farà conoscere le donne più importanti della sua vita con una ingenuità che mi ricorda gli adolescenti alle loro prime esperienze.
Non farà una vera e propria classifica, ma le numererà in ordine cronologico.
L’ordine prima di tutto.
Lui è un autentico egoista. Di quelle persone che non odi perchè capisci che non vogliono fare del male, ma che vivono in quel modo solo perchè è l’unico che conoscono.
E’ come quei tipi che vanno condotti per mano e a cui devi indicare i giusti comportamenti e le occasioni che si stanno perdendo.
Un bambino cresciuto, di quelli che riescono ad aprire un favoloso negozio e poi non sanno come farlo perchè quella dimensione rispecchierà la loro interiorità e il senso di solitudine che li attraversa.
Rob farà del suo negozio di dischi un motivo per vivere e la musica sarà una costante delle sue giornate.
Ci saranno sempre nuovi brani da registrare e frasi da dedicare.
Peccato che non riesca a colorare nello stesso modo le sue storie d’amore e il suo amore più grande: Laura.
Sarà lei il centro della storia, sarà lei amore e morte, egoismo e sacrificio.
Paura e necessità.
Perchè l’amore apre porte sconosciute e invalicabili.
L’amore esiste da sempre. Come la musica.
Luna

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L’assassinio del Commendatore

Le sue parole sono un nettare per i miei pensieri.
Murakami, io lo adoro.
E’ un viaggio nel tempo e nello spazio, nella conoscenza del più profondo lato di se stessi.

L’arte assume contorni indefiniti per poi realizzarsi nelle semplici linee del viso, e nei tratti incerti dell’uomo.
Il romanzo esplora le paure più profonde, indaga sul senso vero della vita e della morte.
Ci rivela l’importanza del contatto con la realtà e il lasciare andare i ricordi di chi ormai non è più con noi.
Ci culla nella morbidezza delle certezze più dolci della vita, nei caffè, nelle colazioni solitarie.
Ci anima di coraggio, ci porta davanti al senso pieno dell’esistenza.
Protagonista assoluta è l’arte e la creazione delle cose.
La forma dei pensieri rende magica l’idea della vita.
E le idee si manifestano in una concretezza spiazzante, fatta di colori e parole imprecise e deliranti.
La solitudine rivela un animo sofferente, in grado di riprendersi tutto ciò che ha perso per una imperitura e agghiacciante cecità.
Speranzosa come sempre, leggo il libro divorandone ogni pagina fino a raggiungerne la fine.
E quella arriva senza mai deludermi.
Le anime degli scomparsi non mi fanno paura, ma fanno da consolazione.
Perchè riprendere da dove ci eravamo fermati non sempre è un male.
Riacquistare ciò di cui ci eravamo separati può essere l’inizio di qualcosa di nuovo.
L’amore per la pace fa da perno alla volontà di reagire.
In un modo o nell’altro la vita ci sceglie.
E a volte sceglie per noi.
Estasiata da tanto animo, aggiungo cuore al cuore.
Ho voglia di sognare e, per attimo, chiudo gli occhi.
Mi raggiunge un’idea dall’alto della mia confusione.
Poi tutto è silenzio, e profonda serenità.
Luna

Le assaggiatrici

hitler
Di Hitler, si potrebbe subito aggiungere.
Sì, è incredibile pensare che ai tempi della seconda guerra mondiale ci fossero persone costrette ad immolarsi per preservare la salute del Fuhrer. Donne.
Venivano scelte tra le tante. Mangiavano per non morire. Per poi morire.
Il veleno poteva essere letale, ma dovevano scovarlo.
Se ne era pieno il cibo del comandante loro dovevano trovarlo. 
Donne come la massa. Donne come spiriti latenti.
Si possono rinnegare le proprie convinzioni in vista di un bene più grande?
E se il bene in questione è quello della Nazione, si possono voltare le spalle al proprio popolo?
“Quest’uomo salverà la Germania”, ma distruggerà le loro anime.
L’amore non conta più nulla, il corpo ormai uno strumento per morire.
Cibarsi per fame, per necessità e trarre il nutrimento da quello che fa più male.
Rosa è una donna che sogna il ritorno del marito, sposa senza sposo, torturata dal dolore della probabile scomparsa del congiunto e costretta a mangiare per non morire.
Il suo “lavoro” è dare linfa al paese, alla sua gente.
Il romanzo è tratto dalla reale storia di un’assaggiatrice di Hitler che prima della sua morte ha reso nota la vicenda che  l’ha coinvolta per vari anni della sua vita.
La carne non piaceva al comandante, provava pena per gli animali uccisi.
Mangiava molta verdura, faceva attenzione a qualsiasi cosa venisse ingerita dal suo corpo.
Un racconto intriso di paura, del terrore di quegli anni di disperazione.
Dove affiora un senso di morte e di vita.
Dove la speranza lascia il posto alla rassegnazione.
E la luce viene spenta dal pianto senza conforto.
Luna

Il racconto dell’ancella

ancella
In un futuro prossimo, o già passato, le donne saranno legate ad un uomo al solo fine di procreare.

Le mogli staranno a guardare il lento “stupro consenziente”, obbligatorio per legge, sperando nel concepimento di un piccolo essere che poi chiameranno FIGLIOMIO.
L’onta cadrà su quella donna, utile solo per metà, che non riuscirà a donare la vita.
La morte, a chi correrà il rischio di innamorarsi davvero e fare l’amore con un uomo, non Comandante.
Tale storia è raccontata senza vergogna alcuna da una giovane ancella, donna reale e fantastica, che accompagna il lettore all’interno di una storia fatta di profonde verità e di insane passioni.
I clubs privati diventano lo sfogo di logori corpi alla ricerca della libertà.
L’amore, sfuggente utopia.
Fughe disperate che terminano nel suicidio.
Passioni, inganni leggeri solo per capire cosa c’era prima di tutto questo.
Il messaggio che la Atwood ha voluto lanciare è davvero privo di ombra e segreti.
La linea sottile di una realtà incandescente giunge ai giorni nostri e appare lunga e contorta.
Il pensiero è chiaro, le menti lucide lo avvertono: siamo tutti degli schiavi, utilizzati ai fini vantaggiosi dei pochi che credono di avere il  potere.
La donna, macchina della fecondità dal ventre promiscuo e poderoso.
Ancella dell’ubbidienza, curatrice della salute e della famiglia.
L’uomo, incapace di amare, strumento utile per la prole e per ripopolare il pianeta.
I sentimenti, utopie abbandonate nel tempo.
Ordine e costruzione, vita da non sprecare nelle emozioni.
Bianco e nero. Verde, rosso, azzurro intenso.
Il mondo.
Vento che soffia nei cuori spezzati dai ricordi dell’anima.
Luna

Nel guscio

guscio
“Mi ritrovai immerso in liquidi e parole.
Rimbombava la voce di mamma e lo sguardo innamorato di papà.

Sentivo ogni minimo passo, la partecipazione della donna in ogni gesto e movimento.
Percepivo la sicurezza della mamma quando parlava con un amico, intenti a creare quell’assurda storia.
Avvertivo ancora la paura in lei quando rimaneva sola e pensava ad un inquietante piano da mettere in atto con la partecipazione dello ZIO.
Quindi ho uno zio, fratello del mio papà.
Sento lui e la mamma avvolgersi, a volte, tra le lenzuola calde del letto nuziale.
Sento lui spingere dentro il corpo della mia matrioska qualcosa di caldo e pulsante, mi batte la testa e mi rende nervoso.
Sento la mia Trudy gridare forte, no, non voglio che facciano male alla mia mamma.
Il silenzio conquista attimi di leggera malinconia.
I miei genitori non stanno più insieme, questa è la verità.
Non mi sento triste perchè sono sicuro che troveranno un modo sano di crescermi insieme.
Tuttavia, percepisco ansia e tremori, il babbo non parla mai di me con Trudy.
Vogliono disfarsi del mio corpo dopo il parto? E della mia anima, che ne sarebbe?
Ho paura adesso. Ho il timore di vivere.
Voglio rimanere qui dentro, protetto da queste membrane e sostanze che io chiamo pareti.
Se ci penso bene è meglio restare qui, nel mio guscio forte.
La curiosità dell’esterno, in realtà, mi prende, a volte.
Vorrei tanto vedere il viso della mamma, sentire il calore delle sue braccia e, finalmente, scoprire la verità.
Perchè papà non torna a trovarla?
Perchè lo zio ha paura di rimanere con lei in città?
Cosa succede mamma? Il buio sta calando dentro le nostre viscere.
Il terrore ci confonde.
La speranza fioca, ormai ci abbandona.
Che accade mamma? Perchè tutto è vuoto?
La voglia di scoprirlo mi coglie dentro del tutto impreparato.
Mi preparo ad uscire. Sono felice di vivere da fuori.
Emozionato del domani.
E dopo il freddo e il sudore, finalmente la luce”.
Luna

Gli incendiati

gli incendiatiIl fuoco divampa ovunque come un tornado scatenato.
Esseri viventi non animati percuotono violentemente i confini del cuore.
Ovunque c’è panico e paura. Terrore.
Mine vaganti al centro dell’eternità. Scenario inspiegabile ed oscuro.
Nessuna attenzione per il nemico che fugge, solo distruzione e calore.
Ma il rosso si espande anche sotto le coperte, attorno a corpi leggeri, in movimento.
Fuoco della Passione. Passione e fiamme.
Scheletri sospesi, appesi a niente.
Schiavitù e prostituzione. Unico sodalizio.
Potere e controllo. Immagini forti che spaventano.
Moresco ha una scrittura penetrante e cruda.
Rude e violenta come i personaggi che si presentano pagina dopo pagina.
Perché la sottomissione non è cosa da poco.
Bisogna legare ad un filo l’altra persona. Abbatterla.
Annullarla completamente fino a costringerla a masticare per te.
E bere per te.
E amare per te. Fino allo sfinimento.
Eserciti di soldati senza un’anima.
E la vita vuota che poco a poco sprofonda.
Non è un altro mondo quello che si racconta in questo romanzo.
E’ l’universo di sempre.
Uno spazio immenso in cui raccogliersi.
Una sola esistenza nella quale trovare la metà mancante.
E una volta finita la ricerca, amare, amare, amare.
Confondersi e bruciare insieme.
Consumarsi fino ad un nuovo giorno.
Luna

 

La Sposa giovane

bariccoPotrebbe essere il miglior Baricco, per chi lo ama.
Il peggiore, per chi lo odia.

Il risultato è intenso ed avvolgente.
Sussurra alla mente.
Di una semplicità intensa la storia. Due giovani. L’amore.
Un matrimonio in attesa di essere spezzato dalla fine. Dalla lontananza. Una giovane che bussa alla porta. Una famiglia risponde.
In un attimo si colma un vuoto. Quando ancora l’assenza deve arrivare.
Nessun intrigo. Dialoghi asciutti e calibrati.
Cuori pazzi e abitudini maniacali.

“Poichè il solo gesto esatto è la ripetizione” le vicende forti di una vita fatta di legami si susseguono, in un cerchio di fuoco ed illusioni pungenti.
La voce narrante non esiste perchè è la voce di ogni uomo.
Prima la donna, poi la figlia. 
Prima il servo, poi lo scrittore.
Anni di esistenza per ritrovarsi sempre lì… all’inizio.
I corpi degli ingenui lottano per evitare l’oscuro tranello del sonno poichè attraverso quello sopraggiunge la morte. 
E in realtà invece, nemmeno la luce può fermare tale energia. Di una potenza devastante.
Si sposeranno certo. E in un secondo tutto tornerà al suo posto.
E il tempo passato diventa niente. Mentre una nuova vita ha inizio.
Luna

Cortesie per gli ospiti

cotreAmore e violenza.
Sesso ed eccitazione.

Fantasia assassina.
Questa storia è davvero sconvolgente ed unica.
Impressionante.
Una coppia di turisti in cerca di serenità e della voglia di riscoprirsi, si imbatte “casualmente” in un uomo tenace e arguto.
Molto fisico nei suoi modi di fare, Robert riesce ad intrattenere i due con la storia commovente della sua infanzia.
Figlio di un padre autoritario, nasce in una famiglia dove il dialogo è pura utopia e, le ossessioni e ripicche, contornano una vita condotta all’ombra dell’autorità.
Traumi scioccanti. Eccome.
Forse è vero quello che dicono gli strizzacervelli.
Noi siamo veramente tutto quello che abbiamo vissuto.
Rimaniamo colpiti dagli eventi senza neanche rendercene conto.
In apparenza.
Perchè la nostra anima è davvero profonda, ma non troppo.
Riesce a contenere tutto quel dolore per così tanto tempo, da farlo riaffiorare solo alla prima occasione giusta.
Inevitabilmente anche l’ultima.
E a volte, i sogni e le speranze di alcuni possono essere spezzati dal passato di altri.
Una prigione non è fatta solo di sbarre di metallo.
Non siamo solo prigionieri degli altri.
Spesso siamo noi quelli che si fanno imprigionare.
Quelli che non hanno il coraggio di reagire.
E si finisce per chiudere e serrare il proprio spirito nel vortice di pazzia e orrore. 

Come scappare. Da cosa, se non da se stessi.
E se si incontra qualcuno che capisce. Ma capisce troppo tardi.
E’ la fine.
Luna

Vergogna

vergognaEccezionale. Di una forza strabiliante.
Crudo. Intenso.

A chi me lo ha consigliato non posso che dare ragione: meraviglioso.
La storia all’inizio sarà comune, è vero.
Un professore che fa il provolone e scivola nel letto di una sua studentessa.
Ed è lì che cominciano i guai.
Lui all’inizio fa proprio rabbia, “vecchio porco” mi sono ritrovata a pensare, più e più volte.
Poi invece tutto cambia.

Quando si parla di donne tutto assume un significato diverso e il mondo comincia a colorarsi di innumerevoli sfumature.
Anche quelle della violenza.
Avere una giovane figlia dedita all’agricoltura, può essere fonte di orgoglio per un padre.
Forte, libera.
Ma quando il mondo appartiene, ancora  una volta, solo agli uomini.. allora è ferocia e brutalità.
In una parola: abuso.
I temi toccati da questa storia sono davvero quelli di sempre, ma narrati con tale leggerezza e fluidità, che ogni pagina viene divorata in cerca di una pace che, in realtà,  è tristemente effimera.
La fine è solo quella che si vive quotidianamente nelle proprie case. Fra le proprie mura.
Una dolcezza amara che sa di arresa e fallimento.
E poi ci si accorge che invece è solo forza di vivere e di andare avanti.
E che la vita, a volte, è lasciare che ognuno segua il proprio destino.
E le proprie scelte.
Luna 

IL tuttomio

tuttomioCamilleri è uno scrittore autentico e straordinario… non amo particolarmente la scrittura dialettale, o meglio “non amavo”.
Il mondo di Montalbano mi ha subito colpito. Le indagini sono fatte a misura d’uomo, niente di eccessivo, niente americanate.
La lingua con la quale sono scritte le avventure di questo simpatico commissario è certamente casereccia e rustica, ma assolutamente deliziosa. Detto questo, dimentichiamo il meraviglioso dialetto siciliano… nel Tuttomio non c’è niente di tutto questo!
Qui non si parla mica di Montalbano e Catarella.
La protagonista è Arianna.

Giovane donna, bella, passionale e semplice. Una bambola dal passato pieno di ombre e segreti.
Dai ricordi di Arianna, confusi e indefiniti, si riesce a tracciare una linea non proprio retta , della vita di una giovane contadina.
Negli anni è riuscita ad accumulare un numero, non indifferente, di amanti e mariti.
L’ultimo è Giulio. L’uomo rimane colpito dalle numerose sfumature fanciullesche della donna e decide di sposarla.
Un patto lega i due coniugi fin dall’inizio: Arianna potrà, ogni giovedì, incontrare un uomo ed intrattenersi con lui. Giulio resterà a guardarli, impossibilitato ad avere rapporti con la moglie poiché eunuco.
La storia è molto semplice, la scrittura chiara e sintetica. 
Non so cosa colpisce di questo libro… forse questo sfondo noir capace di rendere tutto imprevedibile… o magari i personaggi creati da una mente sottile e unica.
Il finale appare quasi scontato quando la ragazza si innamora di Mario. Peccato che in Camilleri i finali scontati non esistono.
Ispirato alla vicenda scandalosa del delitto Casati Stampa, il romanzo è davvero una storia contornata da personalità sconvolgenti e atipiche.
Una coppia unica quella che  viene presentata ai nostri occhi.
Un po meno l’altra che l’ha letto tutto d’un fiato sul divano. Ma noi, nel nostro genere, lo siamo comunque. Speciali intendo.
Luna