Il fucile da caccia

“Perché quest’ansia insostenibile, a poche ore dalla mia morte?
La punizione naturalmente riservata a una donna che non ha sopportato la sofferenza di amare e ha cercato la felicità di essere amata sta finalmente arrivando”.

Questo romanzo breve è scritto da un autore che ha del sublime.
Ancor più bella della raccolta di racconti “Amore”, questa opera attraversa le anime di tre donne e di un solo uomo per svelare la loro storia comune, così ricca di mistero e così diversa nella propria insostenibilità.
Amare ed essere amati, tutto ruota attorno a questo cerchio infinito dell’inafferrabilità dell’esistenza umana. Così riservata e oscura come l’essenza di ognuno di noi che gravita tra il certo e l’incerto.
È una storia ricca di consapevolezza e per questo troppo vera e sincera. La scrittura è potente e arde di desideri inespressi e di vite fatte per incontrarsi. Bello al limite dell’impossibile.
Il fucile da caccia può essere il simbolo di un’anima sempre inquieta, alla ricerca di qualcosa in grado di saziare la propria fame, anche quando si è sazi di vita e di dolore.
Questo scrittore giapponese è una mia recente scoperta ma non potrei che consigliarlo a tutti.
Sa parlare al cuore in modo autentico e semplice, quasi senza pretese.
Di lui voglio recuperare tutto. Un consiglio spassionato, leggetelo anche voi.
Luna