Il fucile da caccia

“Perché quest’ansia insostenibile, a poche ore dalla mia morte?
La punizione naturalmente riservata a una donna che non ha sopportato la sofferenza di amare e ha cercato la felicità di essere amata sta finalmente arrivando”.

Questo romanzo breve è scritto da un autore che ha del sublime.
Ancor più bella della raccolta di racconti “Amore”, questa opera attraversa le anime di tre donne e di un solo uomo per svelare la loro storia comune, così ricca di mistero e così diversa nella propria insostenibilità.
Amare ed essere amati, tutto ruota attorno a questo cerchio infinito dell’inafferrabilità dell’esistenza umana. Così riservata e oscura come l’essenza di ognuno di noi che gravita tra il certo e l’incerto.
È una storia ricca di consapevolezza e per questo troppo vera e sincera. La scrittura è potente e arde di desideri inespressi e di vite fatte per incontrarsi. Bello al limite dell’impossibile.
Il fucile da caccia può essere il simbolo di un’anima sempre inquieta, alla ricerca di qualcosa in grado di saziare la propria fame, anche quando si è sazi di vita e di dolore.
Questo scrittore giapponese è una mia recente scoperta ma non potrei che consigliarlo a tutti.
Sa parlare al cuore in modo autentico e semplice, quasi senza pretese.
Di lui voglio recuperare tutto. Un consiglio spassionato, leggetelo anche voi.
Luna

Crepitio di stelle

“A volte credo che invece le cose vadano proprio al contrario: chi chiede poco si vede offrire tutto, e chi non ha a cuore niente raggiunge la libertà. E più di così non si può avere. Se solo riuscissi ad impormi di non voler nulla!”


Alla fine ti affezioni a tutti loro.
Al signor Boovar che di notte fa il pane mentre ascolta la musica.
Al vecchio proprietario della biblioteca seduto sullo sgabello di legno.
Al bisnonno, anima vagante e inquieta, e alla bisnonna che tira avanti senza guardarsi indietro.
Ci si affeziona al ragazzino che racconta, alla sua matrigna silenziosa e smunta.
Al suo povero papà, rimasto solo troppo presto, e alla vita che cambia veste ma non sentimento.
Mentre il racconto prosegue ci si affeziona agli eventi, alle pinne di foca, al freddo che non perdona, alle infrazioni giustificate.
Ci si affeziona alla vita che continua, alle perdite necessarie, al verificarsi degli eventi.
Si impara ad amare la scrittura cristallina di una mente lucida e attenta. Ad apprezzare i passi di una storia che vuoi rileggere per riuscire ad afferrarli ancora.
Nomi che non vengono dati, volti che puoi solo immaginare.
Stefansson mi ha stupita per la sua delicatezza, per avermi saputo donare crepitìi di stelle, musi infreddoliti, amori ricambiati.
Uno scrittore che mi piacerebbe incontrare di nuovo per poter assaporare un’altra storia.
Il fuoco del ricordo si spegne mentre il ragazzino racconta ancora.
Luna

Caino

caino
Saramago è sempre una garanzia. 

Anche quando fa dell’ironia, quella vera. 
Anche quando parla di religione a suo modo e fa venire in testa mille domande.
E’ uno scrittore completo, ha una penna brillante, uno stile unico nel raccontare e delle buone storie  da vendere. Uno dei miei scrittori preferiti.
Grazie a questo romanzo faremo un viaggio nel tempo con Caino, sì, proprio con lui, con colui che per primo ha inventato la cattiveria. Il male verso un altro uomo.
Non so che effetto farà a voi, ma io mi sono schierata dalla sua parte ad un certo punto del racconto.
Faremo la scoperta di un Dio ambiguo, tutti gli episodi del Vangelo verranno setacciati e analizzati al fine di comprendere.
La natura di Dio è davvero così tollerante e generosa?
Perchè il nostro Creatore mette così a dura prova le sue creature, quasi fino a punirle duramente?
C’è tanto su cui riflettere, mille modi di prendere posizione e cambiare idea.
Saramago è tenace nel punzecchiare il lettore, lo porta fin dove vuole lui per poi abbandonarlo in una solitudine urlante.
Si chiama arte, e lui è capace.
Non ci si annoia durante il percorso, è una pioggia scrosciante, un tempo incerto.
Mi piace volare insieme a lui, e adoro l’atterraggio.
Astrazione in mezzo alla realtà.
Probabilità intorno alla fantasia.
L’effetto è proprio quello che si cerca e ricerca per tutte le pagine dei libri: introspezione, riflessione, e infine, rivoluzione.
Luna

Requiem

requiem
E’ una strana storia questa.
E’ il racconto di un viaggio, introspezione dell’anima.
Il nostro protagonista va alla ricerca di risposte, di verità nascoste dentro muri di pietra, parole dorate, desideri inespressi.
Sarà un percorso del cuore, una continua scoperta.
In un misterioso molo di Lisbona accade quello che può accadere in qualsiasi molo: un incontro.
Un famoso poeta ispirerà la storia di una vita parlando di una letteratura dell’inquietudine, di un animo tormentato e fragile, di suicidi, di aborti, di vita.
Tra intensi profumi di piatti prelibati si scioglieranno confidenze e segreti di un’esistenza. Due amici si rincontrano dopo anni di conoscenza, si riconoscono, si abbracciano.
Verrà fuori la storia di una vita vissuta nelle continue complessità, nelle paure di un amore ambivalente, di un amore finito.
Un pensiero ancora: sarà davvero stato un figlio premuroso?
Sarò bastato al mio padre malato? Avrò fatto abbastanza?
Forse sono le domande che ci facciamo continuamente. Forse è la voce della nostra coscienza.
Forse quello di Tabucchi è il viaggio intrapreso da ognuno di noi, è la scoperta della nostra verità, personale, intima.
Sono rimasta catturata, rapita in un attimo.
Con lui ho camminato per mano, ho parlato con la Zingara, ho comprato una Polo.
Con lui ho conversato a lungo.
Mi è piaciuto.
E con lui, Pessoa.
Luna

Il Maestro e Margherita

maestro
Il Diavolo arriva a Mosca.
E’ inutile nascondere tale evento, tutto ruota intorno a questo.

Attorno al Diavolo e a Gesù, che muore in croce.
Al centro ci sta sempre l’amore, questa mina vagante pronta ad esplodere.
Uno scrittore, maestro di storie e di emozioni, e una giovane sposa innamorata della vita che non ha mai avuto.
Giochi di carte, menzogne, follie che si accumulano e trucchi.
Magie scanzonate, pericoli in agguato.
Donne che diventano streghe, scope volanti, balli scatenati tra invitati ridotti solo alle ossa.
Convenevoli, accordi, richieste inespresse ed infine esaudite.
Personaggi storici dai pensieri che risuonano nel vento, pentimento e malinconia.
Un uomo misterioso in grado di vedere esattamente la morte di un altro uomo.
Inquietudine ed incanto.
Tutto questo succede in una città che respira meraviglia e abbandono.
Uomo e donna che si cercano nell’aria, dentro un romanzo senza tempo che suona di eternità.
Cosa sono disposte a fare due anime pur di ottenere l’amore eterno e la pace nel cuore?
Cosa può fermare i tormenti e il silenzio?
Da questo si può partire per cominciare a capire il filo della storia.
Adesso inizia l’incanto. E la pazzia.
Luna

Le ho mai raccontato del vento del nord

nord
Un libro aperto per caso, una storia che sa di attuale.
E’ sorprendente come possano crearsi legami forti nonostante la distanza e il tempo.

E questa vicenda racconta di un amore nato per sbaglio.
Una mail inviata all’indirizzo sbagliato.
Un contatto che nasce per caso.
Due persone che iniziano a scriversi e a conoscersi urlando pezzi della propria vita in fogli di carta leggeri, persi nell’etere.
Qualcosa comincia a muoversi nei cuori.
La conoscenza incredibilmente diventa confidenza, poi condivisione.
Due anime completamente diverse, uomo e donna nel mirino della quotidianità ormai spenta dalle finte illusioni della passione.
Figli che crescono, voglie che mancano.
Infine una cosa è certa: la curiosità di un incontro è più forte della certezza di chi ti sta accanto.
Perchè a volte nell’immaginario di tutti noi una persona assume più valore proprio perchè sconosciuta e i tratti diventano più interessanti perchè vorremmo vederli.
L’immaginazione può rendere la fantasia del domani pericolosa e reale.
Un incontro potrebbe distruggere tutto, o creare l’eternità.
Sono pronta a vedere come va a finire.
Comunque vada sono contenta di leggere pagine di parole scambiate tra due anime alla ricerca di qualcosa di invisibile.
Che poi di visibile c’è solo il tempo che passa.
E i giorni sprecati alla ricerca delle convenzioni e delle strade segnate.
Mentre gli attimi da vivere intensamente sono veramente istanti di vita piena.
Ancora tutta da scoprire.
Luna

Vento & flipper

vento
Non è tanto il racconto che mi colpisce, ma il modo in cui si racconta.

E qui da imparare c’è veramente tanto.
Per primo, come si scrive un romanzo.
Non c’è una regola valida per tutti. Nessun confine.
Ispirazione? Una, nessuna, centomila.
Dubbi, paure? Eterne sconfitte.
Unico fallimento: non provare affatto.
Murakami racconta del suo tavolo da cucina, di come si è perso dietro miriadi di parole confuse e incerte.
Melodrammi stonati e accenti forti di storia. E poi narrazioni semplici di ragazzi ancora alla ricerca di qualcosa. No, non sono le sue storie migliori.
Ma migliore è il suono. Il primo della sua penna.
Lo vedo ancora ragazzino in preda alla voglia affamata di scrivere. 
Un flebile sussurro nel vento che risuona come un boato alle sue orecchie.
Il livello da raggiungere è davvero alto.
E crudele è il tempo.
Oggi un pensiero agitato anima la mia mente; mi accompagna per strada, mentre cerco di affermare le mie giornate inquiete.
Poi arriva la sera dai suoi colori forti e cangianti come il mare.
Infine l’inverno.
Lenta digressione di un’anima alla ricerca della luce.
Sono ancora sconvolta. 
Ho bisogno di un po’ di calore. Di silenzio.
Il cuore si scalda piano piano. Il tempo si scova.
E tutto accade come su quel tavolo, in cucina.
Le sorprese devono ancora arrivare.
Luna