La canzone di Achille

“Aveva davvero pensato che non lo avrei riconosciuto? Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo, lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sferzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo”.

Che impresa eroica è l’amore!
Achille e Patroclo, due giovani appassionati in un mondo che affronta la guerra.
Di storie d’amore ne è pieno l’universo intero, ma questa è davvero speciale.
Perché è la passione travolgente tra il semidio dalla chioma fulgida e il timido e insicuro Patroclo, figlio abbandonato e denigrato dal padre.
Il loro amore sboccia in un palazzo che è dimora per l’uno ed esilio per l’altro. La loro diversità diventerà pura attrazione, la guerra li farà diventare immortali.
Sappiamo tutti come si evolverà la storia del loro amore. Abbiamo immaginato il dolore di Achille e la sua rabbia, abbiamo cantato con lui.
La Miller per la prima volta ci fa immergere in questa passione senza limiti, ci fa assaporare il calore di due corpi che si attraggono come calamite impazzite.
È la prima volta che scrivo la recensione di un libro prima ancora di averlo terminato. È che in questo momento mi sto godendo ogni singola parola e vorrei che le pagine non finissero mai.
Vi consiglio di leggere questa storia che sa di antico, di classico, eppure risplende di sempre e di ancora.
Perché l’amore è di tutti. E vive da sempre.
Luna

Principianti

“Ma, secondo me, siamo tutti nient’altro che principianti, in fatto d’amore. Diciamo di amarci e magari è vero, non ne dubito. Ci amiamo a vicenda e ci amiamo forte, tutti noi”.

Lo dico senza girarci intorno: il mio primo approccio con i racconti di Carver non è stato per niente facile.
Sono rimasta di sasso. E che significa? – mi sono chiesta.
Ho continuato a leggere. E piano piano ho capito.
Ed è successo un fatto strano.
Perché, a differenza dei racconti di altri scrittori, questi di Carver seguono una linea comune. Sono omogenei, circolari, devi leggere fino alla fine per capirli tutti.
Che dire, sono straordinari.
Carver è ricordato per il suo minimalismo letterario, ma forse, senza l’intervento del suo editor, Gordon Lish, ciò non sarebbe accaduto.
Il suo editor ha letteralmente tagliato i suoi racconti, pubblicandoli in una versione assai ridotta.
“Principianti“ è la versione originale di “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”.
Ho notato la ferocia al maschile che trasuda in questa raccolta.
L’animo dell’uomo viene fuori con ondate di violenza, verbale e fisica, che rasenta l’istinto animale che dimora in ognuno di noi.
Questi racconti parlano di coppie che litigano, si separano, bevono e discutono. In quello che dà il nome all’intera raccolta, finalmente si respira un amore duraturo e felice.
Forse era quello che si augurava Carver per se stesso, per il suo rapporto con Tess.
Forse avrebbe voluto ballare con lei ogni sera.
E guardare la neve fuori.
Luna

Donne Madonne Mercanti & Cavalieri

“Il suo ideale è la concordia, ed è amareggiato perché i cittadini non capiscono che si starebbe tutti bene se ci fosse la concordia in città, che Firenze sarebbe tanto ricca se solo i suoi cittadini non fossero divisi, e invece va in rovina”.

Ho ascoltato l’interessante discorso di apertura del Salone del libro 2020 di Torino tenuto dal Prof. Barbero, e l’ho trovato chiaro ed efficace come sempre.
Allora mi sono chiesta perché non avessi ancora letto uno dei suoi saggi o romanzi. E ho iniziato da questo, da queste sei storie di donne e uomini del Medioevo. Un’epoca oscura, direte. Barbero ci dice che non è così.
Ci sono valori, principi e obiettivi ben precisi nel Medioevo, e storie di persone che hanno lasciato il segno.
Conosceremo Salimbene da Parma, un frate proveniente da una nobile famiglia.
Il mercante Dino Compagni e la città di Firenze divisa tra guelfi e ghibellini. Il cavaliere Jean de Joinville, le crociate e i miracoli.
E poi le donne. E che donne.
Caterina da Siena, la santa dal perenne digiuno, che parlava con il Papa come se fosse uno di famiglia.
Christine de Pizan, la prima scrittrice, una feroce femminista che ha combattuto per abbattere l’idea di quel tempo che vedeva le donne sottomesse agli uomini e madri senza diritti né talento.
E infine Giovanna d’Arco, la pulzella che conosciamo tutti.Immergetevi nei retroscena di vita quotidiana, fatevi appassionare dalle consuetudini del tempo, innamoratevi della prospettiva di innovazione.
Concludo dicendo che Barbero è strepitoso.
Il Prof. che avrei voluto per le mie lezioni.
Luna