Il dolce domani

“La vita non è una linea retta tra la nascita e la morte. Studiare, diplomarsi, lavorare, sposarsi, avere figli, vederli crescere, invecchiare è morire. Ero ancora all’interno di quel ciclo ma allo stesso tempo non c’ero più. E mi sembrava così strano”.
Il dolce domani di Banana Yoshimoto
Sayoko é sopravvissuta ad un incidente stradale mentre il suo compagno, che le sedeva a fianco, ha perso la vita lasciandola sola e sofferente.
E non è solo un bastone allo stomaco il motivo che la fa star male, ma é il continuare a vivere dopo la morte del suo amato, un dolore così lancinante da non permetterle di comprendere quale sarà il suo futuro.
La ragazza continua a frequentare i genitori del fidanzato e ad occuparsi delle opere d’arte di quell’uomo che, prima di essere il suo futuro sposo, era un artista pieno di talento e speranze. Continuerà a recarsi allo studio di Kyoto per sistemare opere e affari e, così facendo, manterrà il ricordo dell’artista e del legame che li teneva uniti da tempo.
Ma l’essersi avvicinata alla morte porterà nella vita di Sayoko profonda consapevolezza sulla vita e sul tempo che scorre e che non torna indietro. Stimolerà riflessioni, la porterà a vedere i colori che prima passavano inosservati, le farà comprendere quanto amore prova per i propri genitori e la condurrà in un luogo dove riscoprirà se stessa e la sua autonomia.
Occuperà un appartamento infestato dai fantasmi, converserà con nuovi amici, scoprirà quanto la vita é preziosa, quanto vale la pena di viverla fino in fondo.
Ci sono tante brevi frasi da sottolineare in questo piccolo romanzo scritto dalla Yoshimoto dopo il terremoto e lo tsunami di Fukushima. Un omaggio a chi soffre, a chi ha perso una persona amata, a chi cerca disperatamente di andare avanti con un pensiero felice in testa.
Scivolo nei ricordi di chi amo tanto e che vorrei riabbracciare, immagino di poterlo fare ancora. E mentre sorrido al pensiero di quel viso amato, vi auguro di vivere un nuovo anno di gioia ed energia.
Luna

Mia vita cara


Pozzi
Non credo di aver mai parlato di poesia qui nel blog.

E infatti, non è che io me ne intenda molto.
Di poesia non riesco a discutere, forse perchè dentro di me ho paura di sminuirla.
Non saprei cosa dire, che parole usare.
Perchè le parole le usano tutte loro, i poeti.
La realtà la dipingono, la fanno suonare. Di canto, di musica.
Di Antonia Pozzi invece saprei cosa dire. Non è difficile.
Credo sia importante dire che è morta suicida a soli 26 anni.
Non è una notizia irrilevante.
Figlia di un padre dalla forte e marcata personalità, vittima dei tempi, mai come la figlia.
La famiglia crea in noi delle aspettative che a volte si sanno cavalcare e a volte comprimono.
Antonia ne è rimasta avvolta ferocemente fino a rimanerne stritolata.
Cosa desiderava per se stessa trapela dai suoi scritti, riusciamo quindi ad immaginarlo.
Voleva una vita insieme, voleva alcune anime, non altre.
Desiderava essere figlia dei suoi tempi e non vittima.
Cuore fragile, sangue tormentato.
“ed io lì sotto
come un cencio cinerino
in cui la gente incespica
ma che non val la pena di raccogliere
lo si stiracchia un po’ di qua e di là coi piedi
e poi
a calci
lo si butta via”.
Questa è Antonia.
Luna

Una cosa divertente che non farò mai più

divertente
E’ semplicemente un reportage di una crociera extralusso ai Caraibi.

Fatta da un giornalista irriverente e cinico, agorafobico e indolente.
Manca qualcosa?
Sì, dimenticavo, si tratta di una mente brillante ed eccentrica.
Un autore straordinario Wallace. 
Questo suo libro non è il migliore, ve lo dico.
Di lui c’è davvero tanto da leggere, ma se non volete perder tempo e volete iniziare subito con qualcosa di leggero, allora prendete in mano questo breve reportage e buttatevici dentro.
La sua scrittura è decisamente colta, non ci sono dubbi.
Ho amato alcune parti del racconto. La scena della condivisione dei pasti al tavolo è stata una delle mie preferite, insieme a quella del rifacimento della camera da parte di una solerte ed invisibile cameriera. 
I dipendenti della nave ridono a denti stretti mentre gli ospiti sono obbligati al divertimento, allontanare lo stress è un ordine al quale non si discute.
C’è chi lavora, chi dà gli ordini, e chi invece se la spassa.
La nave racchiude tutto il mondo.
Torture, divertimenti apparenti, risate false.
Ipocrisia della natura umana, dovere del piacere.
Non ho mai avuto voglia di fare una crociera, adesso non la farò di certo.
Leggete Wallace anche se avete in mente di farla davvero una crocioera extralusso.
Forse riuscirete a vedere dettagli nascosti dietro il velo di felicità.
Forse riuscirete a svelare quel lieve turbamento dietro sguardi servili e mani frenetiche.
Perchè dietro la luce a volte si nasconde il buio.
E dietro il buio, la luce.
Luna

Sylvia

sylvia
È l’autobiografia di un amore, di un matrimonio, di un quasi-divorzio.

Non ho detto niente, ma forse in queste parole c’è tutto.
Perché l’amore tra alcune persone è davvero la cosa più semplice al mondo, per altre è complicato e difficile.
Non mi sento di dire che se si litiga tutti i giorni non è vero amore, o, al contrario, se si vive nella pace dei sensi allora quella sì che è autentica affinità e amorevolezza.
Non so ancora come si mostra veramente l’amore, credo che abbia molti volti, a volte irriconoscibili.
Questa è la storia di una coppia che si ama e che si odia a volte, che sta bene insieme e sta male in due.
È una coppia che si ribella al tracollo e si ostina ad andare avanti per poi perdersi, e ritrovarsi un’ultima volta.
Michaels ci parla della vita matrimoniale con la moglie, dell’amore che li ha uniti e separati per evitare l’annientamento, e del tragico epilogo della loro storia di passione.
Sono anni di convivenza, amore libero e dipendente, di tabù pronti a cadere e di studi matti e disperatissimi.
I caratteri dei due protagonisti seguono le dinamiche sconvolgenti delle loro menti che si aggrappano ai momenti personali di abbandono e solitudine.
Tutto viene vissuto profondamente come una parola di troppo o un sandalo rotto.
A volte l’amore può salvare, a volte uccidere.
Il vortice di Sylvia trascina giù fino alle profondità più scure, non c’è salvezza, solo abbandono.
E’ una storia intensa da leggere tutta d’un fiato.
Con un senso intenso di amaro in bocca.
Luna

David Golder

david
La Némirovsky colpisce dentro e fa male.
Parla di un uomo e di tutti i possibili uomini.
Narra di suo padre e degli ebrei affamati e avidi.
Parla di una famiglia che non esiste, della solitudine delle unioni, del senso inutile di una vita vuota d’amore.
Golder è un uomo d’affari, sempre pronto a far soldi.
Ma questo non lo salverà, non lo aiuterà a ritrovare la strada di casa.
Sarà solo per tutti gli anni del suo vivere, nonostante sia padre e marito.
Ma di legami tenuti saldi solo con i soldi, l’uomo non saprà presto che farsene.
Se arrivano richieste di denaro invece che frasi d’amore, i rapporti presto si recideranno, diventeranno sterili e asciutti, come una pianta secca pronta a morire.
Rendersi conto di tutto questo è doloroso, ad ogni età della vita.
La famiglia a volte è tutto quello che abbiamo, quando c’è la fiducia di potercela fare insieme la vita diventa una cosa a due, e poi a tre o a quattro.
Ogni componente diventa un pezzetto di noi, si diventa unità inscindibile di singole persone fatte per stare insieme.
Questo è l’amore. Roccia che non si corrode.
Quando l’amore è solo vanità e bisogno non  è degno di chiamarsi tale, è inquinato, è sporco di male, è sangue fresco.
Non è amore, è solo quello che può essere: interesse.
Difficile per un uomo accettarlo, quando è stato lui stesso a provocare questa profonda falla.
Golder mi ha fatto rabbia e tenerezza insieme.
Emozioni che sconfinano nella pietà e nella voglia di cambiare le cose.
Eppure la vita seguirà il corso degli eventi.
Quegli eventi della fine di una vita.
Luna

Superba è la notte

superba
Non sono una grande lettrice di poesie, mi piacciono i versi, ma faccio fatica a farli davvero miei e mi perdo tra i tanti possibili significati.

Eppure mi sono ripromessa di leggere qualche verso prima di andare a dormire, anche qualcosa di semplice, se semplice può definirsi la poesia.
Ho deciso di iniziare con Alda Merini dopo essermi approcciata ad Antonia Pozzi, grazie ad un gruppo di appassionati lettori che mi riempie di suggerimenti.
La poetessa milanese mi appare una grande donna, oltre che essere una brillante penna.
La sua storia è assai commovente e dolorosa, traspare dalle sue parole così ricche di significato e di passione per la vita, seppur tanto dolorosa.

La sua lirica è fatta di sogni ripetuti, di figure che si perdono nel tempo, mi evoca emozioni lontane, volti amati come quello di mio padre, avvolti da fatali ricordi eppure presenti nella vita di sempre.
Emozionante, inafferrabile.
La sua scrittura fa male, è fatta di dolore e di lacrime estranee eppure sentite.
La sua vita sembra magica, irreale, eppure è miracolosamente vera ed è riuscita ad emergere tra quelle ombre dell’esistenza che l’hanno accompagnata fino alla fine dei suoi giorni.
Morire per rinascere, vivere ancora e poi morire d’amore.
Una grande ricamatrice.
Una vera arte.
Luna

Dedico questo mio scritto a mio padre. E a me, maturata nell’amore.

21 Lezioni per il XXI secolo

harari
Non è un saggio che tratta un argomento specifico, ma è un testo sulla globalizzazione, sui problemi del pianeta e su come impegnarsi per cambiarlo.

Harari è uno dei saggisti che prediligo, il suo modo di scrivere è a dir poco superbo, ma semplice allo stesso tempo.
Immaginate di avere una macchina con il pilota automatico che, oltre a saper tenere la strada e cambiare le marce, sappia anche decidere cosa sia eticamente giusto da fare in caso di incidente.
Non c’è dubbio allora che questa macchina deciderà di andare fuori strada a scapito del conducente piuttosto che investire un malcapitato pedone in mezzo ad un pericoloso incrocio.

Chi di noi sacrificherebbe se stesso in virtù della salvaguardia di un bambino, fuggito dalla custodia dei genitori e finito nel bel mezzo di una strada?
Questo e altri interrogativi ci pone Harari e tutti con tante possibili risposte.
Si arriverà mai ad una intelligenza artificiale in grado di scegliere al posto nostro il partner più adatto alle nostre esigenze e sfumature caratteriali?
E se così fosse, tale sistema sarebbe davvero infallibile?

Guardavo Netflix e pensavo ad un eventuale futuro robot capace di suggerirmi il marito ideale così come, adesso, il programma mi consiglia i film da vedere in base alle mie scelte precedenti.
Fantastico! E terribile.
E poi ancora, delle esigenze climatiche, del riscaldamento globale, e di tanto altro ci parla Harari.
Un saggio da non perdere, per conoscere meglio il nostro mondo, e noi stessi.
Pensate che possa far paura?
La consapevolezza non può mai esserlo.
Forse può diventare una condanna, o, piuttosto la salvezza.

In questo periodo così difficile, coraggio ☀️
Luna

Nel cuore di Yamato

yamato
La scrittura giapponese è delicata e lenta nel cuore. 

Parla di uomini e donne fragili e duri come la notte, di vite che si intrecciano e, alla lunga. si ritrovano disperse.
Cinque storie piene di amore e sentimenti nati nel tempo, desideri inespressi nelle pieghe dei lunghi giorni e vita vissuta tra scoperte e sacrifici.
Il Giappone mi torna in mente con i suoi colori devastanti, di una luce immensa.
Il mondo orientale è pieno di simboli, messaggi nascosti nei gesti quotidiani, pura legge delle illusioni, realtà che trafigge.
Mi sono persa tra le varie storie dei protagonisti, mi sono illusa che tutti, prima o poi, avrebbero vinto, ma non è andata così.
Sono rimasta immobile, emozionata dalle parole di quella realtà rivelata a pochi, di un destino fantasma che non accetta sbagli.
Le piante e i fiori di quella terra mi hanno inondata di profumo e immagini nitide, mai assenti.
Mi sono sentita rigogliosa mentre la natura si mostrava ai miei occhi, nuda nella sua immensa perfezione.
E di fronte ad un miracolo del genere chi siamo noi per opporci al tempo e ai cambiamenti.
Possiamo noi combattere il tempo che decide delle vite, e la storia che va verso l’intramontabile?
Siamo solo polvere, e vento leggero.
Nuvole sparse.
Siamo isole e vulcani.
Siamo petali, fragili e asciutti.
Pronti a volare al minimo vento.
Pronti a cadere, nella terra bagnata.
Luna

L’assassino

simenon
Di Simenon mi colpisce sempre la semplicità delle sue parole.

La trama è spesso poco articolata: un uomo uccide la moglie e il suo amante segreto.
Basta poco, che ci vuole.
E’ la bellezza della sua scrittura che rende tutto così reale e assurdo nello stesso tempo.
Un uomo comune, un medico rispettato che, in maniera sapiente e premeditata, realizza un omicidio efferato, occultando i due corpi che ha reso freddi cadaveri.
Da quel momento inizia la rivoluzione, intima e personale.
Intrattiene una relazione sessuale con la governante, diviene spavaldo, ambisce a ruoli importanti.
Se sconvolge la reazione del protagonista alle dinamiche quotidiane ancor più colpisce nel profondo l’atteggiamento di quelli che prima stimavano il grande medico.
Cominciano a dubitare.
Nessuna certezza si ha riguardo l’autore del brutale omicidio, ma la collettività ha già trovato il suo assassino. 
Quello che ne scaturirà sarà sicuramente una tragedia umana e un fallimento della specie.
Mi entusiasma come la scrittura di Simenon riesca a far credere che sia davvero facile scrivere un romanzo perfetto.
Leggendo i suoi scritti tutto sembra possibile e anche una come me, capace solo di scrivere sulle parole altrui, riesce a pensare per un attimo che , in fondo, scrivere bene è davvero semplice. 
Buttare giù un romanzo è solo questione di tempo, vorrei pensare.
E invece no, nella vita non va così.
La sua è pura arte. E’ magia delle parole, visione delle immagini.
Non mi resta che continuare a scrivere, scrivere, in ogni tempo, a modo mio.
Le lettere guariscono dai mali dell’anima. 
Le parole sono il giusto rimedio.
Luna

4321

4321
Non avevo ancora letto nulla di questo famoso autore e, alla luce delle quattro storie di Ferguson, posso dire che Auster è davvero un grande e talentuoso scrittore.

Una penna ricca, fluida.
Scorrevole come acqua che bagna terreni fertili per farli germogliare al sole.
Intensa come raggi spietati e attenti in una calda giornata di agosto.
Un peccato non averla incontrata prima.
Questa non è solo la storia di un giovane ragazzo americano. 
E’ altresì la storia dell’America del secondo ‘900, piena di Presidenti, di rivolte studentesche, di missili, di guerre.
Auster ci coinvolge, o forse Ferguson lo fa.
Ci cattura con il suo sguardo sul mondo brulicante di vita dove l’America è tutto e vivere significa essere parte dell’America.
Un mondo interessante si aprirà ai nostri occhi ricco di scoperte, di attività.
Mi piace questo mondo, l’ho sognato per diverse notti.
E’ tanto diverso dal mio, così come può essere differente una vita in America rispetto ad una vita vissuta in Italia. Un altro mondo, un’altra esistenza.
Città invasate, giovani ragazzi portati a pensare da uomini duri.
Ragazzine in erba ormai donne pronte all’emancipazione e alla realtà dura e spietata della vita quotidiana.
Infanzia che scivola via velocemente verso già una vita adulta.
Quattro storie diverse che a volte si intrecciano in racconti dentro il racconto.
Solo un amore le accomuna tutte.
Forse perchè è solo uno l’amore di una vita, gli altri la contornano.
Ferguson non deluderà i lettori, non ha deluso me.
Se cercate un romanzo americano, ecco, lo avete trovate.
Se cercate la storia di una vita, eccola.
Luna