La vegetariana

vegetariana
Ho letto una storia straordinaria.
Molto profonda e intensa.
Questa scrittrice coreana mi ha piacevolmente colpita.
La sua scrittura lascia il segno oltre che innumerevoli messaggi nascosti dietro i comportamenti dei personaggi.
La storia appare semplice: in virtù di un sogno angosciante in cui vi è solo carne e sangue, una donna decide di diventare vegetariana.
Mangiare carne le fa ribrezzo.
La famiglia d’origine non accetta la sua scelta in quanto non mangiare carne significava, secondo l’opinione comune, ammalarsi e assumere un aspetto malaticcio.
Dunque, davanti al marito inerme e consenziente, il padre della donna la costringe con forza ad introdurre in bocca un pezzo di manzo che viene da lei sputato con un verso quasi animalesco.
Da lì in poi inizierà un percorso doloroso e sentito che porterà la donna ad assumere uno stile di vita che avrà poco di umano, la sua idea di esistenza diventerà simile a quella degli alberi che hanno bisogno solo di aria, acqua e terra per vivere.
La storia si svilupperà davanti ai vostri occhi e neanche voi potrete fare niente per cambiarla.
Non potrete aiutarla.
Fatevi appassionare dalla scrittura di Han Kang e provate ad entrare nei meandri di un’anima tormentata e delusa dove regnano disturbi alimentari e non solo quelli.
Per animi sensibili e per chi ama la vita in tutte le sue forme.
Una storia che ha il profumo del vento e gli odori della terra.
Luna

 

Paura

paura
E’ un breve racconto sul tradimento. 

O meglio, su quello che si può provare quando si teme di essere scoperti.
Inutile mentire, il succo è davvero solo questo.
Ma nel mezzo di tutto quanto c’è un’infinità di mare, di parole sussurrate, di eccessi.
Una donna ha paura di essere scoperta, poi di essere seguita, e infine di essere rivelata.
E’ una storia quotidiana in fondo, una storia di sempre.
Della paura che ci lascia bloccati sopra una sedia, in attesa di ricominciare a respirare.
Il terrore di un attimo di verità può rovinare la costruzione di una vita.
Il rimorso, infine il perdono.
Zweig è un maestro nel far accrescere il pathos e la paura della perdita.
Alla fine la paura la sentiamo anche noi.
E’ un attimo, un filo leggero.
Mi è piaciuto di questo racconto il tempo dell’attesa.
Di essere scoperti.
Tra il momento della paura e quello dell’esitazione c’è un lasso di tempo davvero importante.
In maniera intensa la protagonista comincia a ricordare cosa per lei è davvero essenziale. Cominciano a scorrere nella mente i momenti veri della vita.
La nascita dei figli, la dolcezza del marito, la presenza dell’amore.
In un istante ecco apparire il buono di tutta un’esistenza.
Il pensiero di quello che può ancora essere fatto è un faro in mezzo alle acque.
E’ malinconia. Così dolce e tenera.
E’ un racconto che ricorda i tempi andati.
Contiene il sapore amaro dei bei ricordi.
Ricorda l’odore dolce della memoria.
Luna

Lacci

lacci
Chi di noi non si è mai sentito oppresso da un legame divenuto, ormai, troppo ingombrante?

Chi non ha sofferto per un tradimento?
Chi non ha mai tradito?
La storia di questa coppia è la storia della sua famiglia, quella costruita con tanti sacrifici e poi, letteralmente, mandata all’aria.
Starnone racconta di legami che nascono sotto il segno dell’indissolubilità per poi perdersi nel tempo.
Lacci per le nostre scarpe e per i nostri cuori.
Le nostre famiglie possono essere il focolaio delle nostre paure ed insicurezze.
Ricettacolo di vizi e tradimenti, vortice snervante di delusioni e fallimenti.
I legami possono rappresentare la nostra fortuna e la nostra delusione.
E i passi dei nostri genitori possono segnare la strada che decidiamo di percorrere o di non percorrere.
La scrittura è attenta e lavorata. E’ capace di dire tanto.
Vedremo il dissolversi di un matrimonio da diversi punti di vista.
Con gli occhi della donna che è stata abbandonata dal marito, arrabbiata e delusa.
Con le parole di un marito che chiede di più dalla vita, che vuole essere finalmente innamorato, almeno una volta.
Con i gesti e il dolore dei figli, persi nel mondo, tra le braccia di sconosciuti.
E’ la storia delle nostre famiglie, delle famiglie dei vicini, delle famiglie dei nostri genitori.
Da leggere per conoscere ancora una volta il suono del dolore.
Silenzio che fa male.
Dentro la pelle, sotto la lingua
Luna

Fedeltà

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Fedeltà a qualcuno e fedeltà a se stesso.
Può esserci un punto in comune? Dove sta la rinuncia?

Questo libro sicuramente non è il capolavoro del momento e ricordo che è stato ampiamente criticato.
Non ricordo esattamente il motivo.
Credo che Missiroli sia stato tacciato di superficialità e giudicato per aver confezionato un prodotto, come richiesto dagli utenti.
Forse, ancora una volta, la verità sta in mezzo.
Lo scrittore non parla di qualcosa di nuovo, il fiulcro è sempre quello: il tradimento.
E i lettori dei tradimenti si appassionano. Non è colpa dell’autore, è la vita.
Tutti noi abbiamo a che fare con la fedeltà nella vita di tutti i giorni.
Io, infatti, mi chiedo sempre quanto sono presente a me stessa.
In quello che faccio e per quello che rappresento.
Fedele ai miei valori, ai miei desideri e alle mie voglie.
Fedeli verso il proprio amore.
Quanto sacrifichiamo di noi stessi per rimanere fedeli agli altri?
Non sono diffidenti verso questo genere di racconto, mi piace divagare.
Adoro sprofondare nelle riflessioni, di chi è un pò più libertino di me e chi invece è più moralista.
Mi piace prendermi del tempo per me e curiosare tra i miei pensieri.
Ci provo, ma è inutile, io sono di quelle fedeli.
Attenta al tradimento degli altri, feroce verso me stessa se disattendo quello in cui credo.
Questo titolo lo dedico a me, a quelloo che mi passa per la testa in questo momento.
Con questo scritto mi riprometto, ancora una volta, di essere fedele a quello che sono.
E, anche se per un pò l’ho dimenticato, ho giurato di essere fedele in quello in cui credo veramente.
E, non per ultimi, ai miei desideri più profondi.
Forse la vita mi vuole avvocata.
Ma la mia anima desidera quello che per me è libertà d’azione.
Libertà di iniziativa e parole.
Che sia caffè caldo, mani che lavorano, attimi di vita realizzata.
Che sia poesia.
Luna

Betty

betty
Simenon è l’esempio chiaro ed evidente di come non sia necessario un intricato giro di parole per raccontare la storia di una vita ed  un complicato animo umano.
Le parole, scelte bene, assumono un ruolo determinante nella narrazione eludendo inutili arricchimenti letterari ed estenuanti argomentazioni che distraggono il lettore poco attento e frettoloso.
Con questo meraviglioso autore tutto ciò non può accadere.
Le parole nei suoi scritti non si trovano lì a caso, ciascuna di esse è scelta con cura ed attenzione. Quella, proprio quella.
Ed ecco che si snocciola una storia che non ha dell’incredibile, potrebbe essere la vita di chiunque.
Spesso è un borghese, una donna sposata, una come tante.
Ogni vita ed animo umano può celare in sé situazioni enigmatiche ed  imprevedibili.
Una donna al bar che ha fretta di bere ci porta a pensare che abbia voglia di dimenticare il suo passato.
O il presente.
Betty è quella donna, sposata con un uomo facoltoso, sempre alla ricerca della felicità.
In fondo lei è come tutti noi, ha solo voglia di essere ascoltata. Capita.
Ed è il lettore che si troverà pronto a farlo, inconsapevolmente.
Saremo lì con lei seduti al bancone.
Prenderemo un drink e la guarderemo incuriositi.
Lei ci guarderà con quel suo viso sconfortato e si chiederà cosa c’è che non va nel suo abbigliamento e del perché la stiamo fissando.
Ci avvicineremo lentamente per non farle paura.
Guarderemo il suo bicchiere e poi alzeremo gli occhi che incroceranno i suoi.
E lei in quel momento, in quel preciso momento, inizierà a parlare.
Confiderà in noi, si affiderà al nostro tempo.
Ed ecco che la magia è fatta.
Iniziate a sfogliare.
Pagina dopo pagina.
Lentamente, voracemente.
E ditemi se davvero non ritrovate la poesia della normalità nelle storie comuni di vite ordinarie.
E uomini comuni attori dei nostri giorni.
Protagonisti nelle nostre vite.
Luna

Il racconto dell’ancella

ancella
In un futuro prossimo, o già passato, le donne saranno legate ad un uomo al solo fine di procreare.

Le mogli staranno a guardare il lento “stupro consenziente”, obbligatorio per legge, sperando nel concepimento di un piccolo essere che poi chiameranno FIGLIOMIO.
L’onta cadrà su quella donna, utile solo per metà, che non riuscirà a donare la vita.
La morte, a chi correrà il rischio di innamorarsi davvero e fare l’amore con un uomo, non Comandante.
Tale storia è raccontata senza vergogna alcuna da una giovane ancella, donna reale e fantastica, che accompagna il lettore all’interno di una storia fatta di profonde verità e di insane passioni.
I clubs privati diventano lo sfogo di logori corpi alla ricerca della libertà.
L’amore, sfuggente utopia.
Fughe disperate che terminano nel suicidio.
Passioni, inganni leggeri solo per capire cosa c’era prima di tutto questo.
Il messaggio che la Atwood ha voluto lanciare è davvero privo di ombra e segreti.
La linea sottile di una realtà incandescente giunge ai giorni nostri e appare lunga e contorta.
Il pensiero è chiaro, le menti lucide lo avvertono: siamo tutti degli schiavi, utilizzati ai fini vantaggiosi dei pochi che credono di avere il  potere.
La donna, macchina della fecondità dal ventre promiscuo e poderoso.
Ancella dell’ubbidienza, curatrice della salute e della famiglia.
L’uomo, incapace di amare, strumento utile per la prole e per ripopolare il pianeta.
I sentimenti, utopie abbandonate nel tempo.
Ordine e costruzione, vita da non sprecare nelle emozioni.
Bianco e nero. Verde, rosso, azzurro intenso.
Il mondo.
Vento che soffia nei cuori spezzati dai ricordi dell’anima.
Luna

Viva la vida!

frida
Eccezionale racconto della vita di una donna.
Un essere speciale in tutte le sue forme e dimensioni.

Corpo: martoriato da un incidente che sa dell’incredibile.
Anima: leggera, dalla voglia di vivere incommensurabile.
Mente: elastica e voluminosa con la voglia di esprimere e scoprire.
E’ lei, Frida, donna dalle mille sfaccettature pronta ad esplodere e volare verso l’infinito.
Se volete conoscere la storia della sua vita allora questo non è il libro giusto.
Qui troverete esclusivamente i suoi pensieri, i suoi desideri più profondi, trascinati da una nube di tormenti e delusioni.
Un amore che ha rovinato per sempre attese e speranze.
Un matrimonio voluto fortemente nonostante le incomprensioni e i contrasti.
Ed infine, il Messico, una terra selvaggia dai colori forti e dalle idee attente e rivoluzionarie.
Personaggi, che hanno fatto la storia, l’hanno conosciuta e amata.
Uomini e donne hanno assaporato la sua linfa viva e brillante.
Frida si perde tra le pagine di una realtà dai mille volti e sfaccettature.
Amanti e amici.
Sguardi e parole. Tutto parla di lei.
Cuore pulsante di vita, della voglia di non mollare.
Morte e rinascita, lunghe attese di felicità e incanto.
Ebbrezza che scorre lenta tra arte e profondità.
E se la vita è breve l’illusione lo è ancor di più.
Rimane solo il ricordo di aver amato, un tempo.
Mentre le viscere chiedono la pace e i pensieri solo il perdono.
Pietà, per non aver mollato mai e così fortemente sofferto.
Comprensione, per un corpo trafitto dal pianto e uno sguardo perduto nel tempo.
Luna

Al mio amico Arthur. Un mio personale pensiero a chi ha dato tanto nell’invisibilità dell’etere e ha creato un mondo fatto di legami veri e di immagini che non si perderanno nel tempo. Luna

Questo è il link della PaginaNatalizia2017. Nata dall’amore di tutti noi per le tradizioni e l’amicizia. Dedicata ad Arthur, naturalmente. 
http://www.scriveregiocando.it/natale17.html

Invisible Monsters

monster
Storia crudele fatta di incredibili verità.
Un viso rovinato dalla paura e dalle aspettative di vita.

Una bellezza che fa male, un amore che uccide.
Una modella perde il suo fascino per via di un colpo di fucile.
Non ha più mascella, la sua debole lingua pende all’infuori come una bandiera che si muove al vento.
Uno specchio rotto che non riesce più a riflettere.
E poi il fato aiuta due destini fatti per incontrarsi: donna sfregiata e donna creata.
Anime fatte di pura energia rovinosa, vite tristi di esistere, corpi stanchi di apparire.
Voglie invisibili, desiderio di sparire nel nulla tra tanti visi uguali, intatti, come dal nulla creati.
Speranze infrante, legami ritrovati, eventi ripetuti nel tempo.
Il linguaggio di Palahniuk è asciutto, pulito, grida lacrime.
La vicenda si complica, poi si assottiglia e infine si delucida come uno spiraglio di luce che rischiara gli attimi di eternità.
L’attrazione fra due anime può essere fatale, il feeling veloce e duraturo. Ritrovato.
La società moderna mette tutti a dura prova, si chiede tutto, sempre di più.
Le capacità sviluppate negli anni non sono mai sufficienti, ci vuole altro, altro ancora.
La bellezza eterna non esiste, quella duratura deve avverarsi.
Chi non è all’altezza della prova non lo sarà mai, chi lo è deve esserlo per sempre.
L’umanità non esiste, solo la perfezione e le oscenità devono rimanere nel tempo.
Chi è provato dal mondo e dalle delusioni può cercare di realizzarsi tentando di imboccare la strada più giusta.
Può cercare i legami.
Può piangere o mollare.
Oppure spararsi un colpo in faccia.
Luna

Cecità

cecità
Immaginate di non vedere più nulla, di colpo.
La vita si sbiadisce, scompare in un lampo e voi vi ritrovate da soli come in un deserto.

In preda all’ansia vi trascinate disperati tra un vicolo e un altro alla ricerca della verità.
Tornate a casa e non sapete se quella è casa vostra.
Toccate i vostri abiti e vi riscoprite bagnati e stanchi.
Camminate in mezzo al nulla, dove il poco è già troppo.
Cercate aiuto e trovate miseria.
Vi affidate ai vostri sensi e sentite solamente odori sgradevoli e il marcio che sa di umanità.
Ecco, io ho chiuso gli occhi e quello che ho visto è stato questo.
Lacune di morte, fiati sospesi nel tempo. Ore che volano.
Mani alla ricerca di mani. Carezze che si perdono nell’anonimato.
Violenza, tanta brutalità.
Poter cambiare le cose è impossibile, anche se sei il solo a vedere in un mondo di ciechi.
Si potesse ridurre di un attimo la sofferenza di una vita… si potesse acchiapare il tempo.
Ma niente di questo è realizzabile, le giornate si avvicendano e proseguono negli anni.
Poi d’un tratto la luce; riacquista l’anima e il vuoto, trasformandolo in universo.
Ci vedo. Ci vedo di nuovo.
Ma come dimenticare le brutture dell’uomo. 
Come riscoprire la serenità ceduta al dolore.
Non adesso, non ora che abbiamo visto veramente.
Come tornare alla vita dopo aver guardato con i veri occhi?
Dopo aver visto di cosa l’uomo è veramente capace, come si può ritornare alla ordinaria vita?
Come cancellare tutto?
Come continuare a vivere dopo aver conosciuto la morte nel cuore?
Come vivere nel silenzio dopo aver urlato di grida strazianti…

Luna

Nel guscio

guscio
“Mi ritrovai immerso in liquidi e parole.
Rimbombava la voce di mamma e lo sguardo innamorato di papà.

Sentivo ogni minimo passo, la partecipazione della donna in ogni gesto e movimento.
Percepivo la sicurezza della mamma quando parlava con un amico, intenti a creare quell’assurda storia.
Avvertivo ancora la paura in lei quando rimaneva sola e pensava ad un inquietante piano da mettere in atto con la partecipazione dello ZIO.
Quindi ho uno zio, fratello del mio papà.
Sento lui e la mamma avvolgersi, a volte, tra le lenzuola calde del letto nuziale.
Sento lui spingere dentro il corpo della mia matrioska qualcosa di caldo e pulsante, mi batte la testa e mi rende nervoso.
Sento la mia Trudy gridare forte, no, non voglio che facciano male alla mia mamma.
Il silenzio conquista attimi di leggera malinconia.
I miei genitori non stanno più insieme, questa è la verità.
Non mi sento triste perchè sono sicuro che troveranno un modo sano di crescermi insieme.
Tuttavia, percepisco ansia e tremori, il babbo non parla mai di me con Trudy.
Vogliono disfarsi del mio corpo dopo il parto? E della mia anima, che ne sarebbe?
Ho paura adesso. Ho il timore di vivere.
Voglio rimanere qui dentro, protetto da queste membrane e sostanze che io chiamo pareti.
Se ci penso bene è meglio restare qui, nel mio guscio forte.
La curiosità dell’esterno, in realtà, mi prende, a volte.
Vorrei tanto vedere il viso della mamma, sentire il calore delle sue braccia e, finalmente, scoprire la verità.
Perchè papà non torna a trovarla?
Perchè lo zio ha paura di rimanere con lei in città?
Cosa succede mamma? Il buio sta calando dentro le nostre viscere.
Il terrore ci confonde.
La speranza fioca, ormai ci abbandona.
Che accade mamma? Perchè tutto è vuoto?
La voglia di scoprirlo mi coglie dentro del tutto impreparato.
Mi preparo ad uscire. Sono felice di vivere da fuori.
Emozionato del domani.
E dopo il freddo e il sudore, finalmente la luce”.
Luna